IL MISTERO
Sparita opera di Wildt
Improvvisa scomparsa dal cimitero di viale Milano: furto d’arte o spostamento deciso dai familiari?

Non più solo fiori, rame o bronzo. Adesso anche furti di sculture di grandi maestri. Il cimitero di viale Milano è, dallo scorso pomeriggio, orfano di un’opera del grande maestro milanese Adolfo Wildt, un volto dolente e scavato, afflato tipico dell’autore. Informati dall’addetto comunale ai cimiteri, gli uffici competenti hanno avviato le verifiche. Furto, e in tal caso lecito supporre su commissione considerando la caratura di Wildt, oppure un intervento, un prelievo di persone della famiglia Tomasini, cui la tomba è dedicata, per operazioni di pulizia?
Negli uffici comunali di Palazzo Broletto si sta cercando di stabilire un contatto proprio con questi familiari, ma al momento si è venuti solo a capo del fatto che la tomba è del 1932. In attesa del contatto con i familiari, non è stato dunque possibile sporgere denuncia. Per parlare di furto o altro, bisognerà attendere i primi giorni della prossima settimana.
Intanto non rimane che ricordare come il panorama del mondo della scultura dall’800 ai giorni nostri trovi una straordinaria immagine proprio al cimitero di viale Milano. Oltre ad opere di Wildt, figurano quelle di Tabacchi, Colombo, Restelli, Castiglioni, Dressler, Mazzucchelli, Pellini, Franzosi, Conti, Frattini, Pancera Pozzi. E, ancora, per quanto concerne autori più moderni: Sangregorio, Tavernari, Bennati, Bonomi, Silvio Zanella e così via.
Di Wildt al cimitero di viale Milano, tomba della famiglia Rossi, spicca anche, in perfetto stile liberty, un fonte battesimale con fiori ed ornamenti.
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