IL PROCESSO
Spese pazze, ecco il conto
Peculato e truffa da parte dei consiglieri: la Regione Lombardia si costituisce parte civile. Tra gli imputati Renzo Bossi, Paolo Valentini, Massimo Buscemi e Nicole Minetti. Bossetti, Ferrazzi, Longoni e Ruffinelli hanno già risarcito il maltolto

Regione Lombardia è parte civile contro gli ex (e, in alcuni casi, non ex) consiglieri regionali accusati a vario titolo dai pm milanesi Paolo Filippini e Antonio D’Alessio di peculato e truffa nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte spese pazze rimborsate ai gruppo politici del Pirellone nel corso della legislatura 2010/'12, l’ultima del governatore Roberto Formigoni.
L’atto di costituzione di parte civile, formalizzato mercoledì 1 luglio nel corso della prima udienza svoltasi dinanzi ai giudici della decima sezione del Tribunale penale di Milano (presidente Maria Rosa Busacca), non riguarda però tutti i 57 consiglieri rinviati a giudizio perché avrebbero utilizzato complessivamente oltre tre milioni di fondi pubblici assegnati ai singoli gruppi regionali per spese personali (o comunque non funzionali all’espletamento del mandato). Bensì "solo" 31 di loro. Coloro che, per dirla come l’avvocato della Regione Antonella Forloni, «non hanno ancora risarcito i tre milioni di euro di danno patrimoniale sofferto dal Pirellone (mentre il danno di immagine varrebbe più di 5 milioni di euro, ndr)».
Tra gli altri, Regione Lombardia chiede i danni al leghista Renzo Bossi, al quale si contestano rimborsi indebiti per 15mila euro (dall’iPhone agli aperitivi) e, restando in provincia di Varese, al varesino Paolo Valentini Puccitelli, accusato di aver avallato nelle vesti di capogruppo del Pdl «l’indebito rimborso di una serie di spese in alcun modo giustificate» di alcuni suoi colleghi per oltre 336mila euro e di aver effettuato spese ingiustificate per più di 142mila euro.
Nel mirino della Regione anche Nicole Minetti e gli ex assessori Massimo Buscemi e Giulio Boscagli.
Tra i 26 consiglieri che hanno provveduto a risarcire il maltolto e nei confronti dei quali Regione Lombardia ha rinunciato alla costituzione di parte civile, figurano invece l’ex consigliere del Carroccio di Crosio della Valle Cesare Bossetti (salito alla ribalta della cronache giudiziario per aver speso quasi 17mila euro in pasticceria, tra caffè, brioche e pasticcini); il gallaratese Daniel Luca Ferrazzi, già consigliere regionale del Pdl (in quota An), ora Lista Maroni (ha risarcito 4mila euro); nonché gli ex consiglieri leghisti Giangiacomo Longoni e Luciana Ruffinelli (il saronnese ha restituito 25mila euro, mentre la bustocca ha pagato 35mila euro) e l’ex consigliere Pdl (di San Macario) Giorgio Puricelli, un passato da fisioterapista del Milan (ha saldato 9mila euro).
Sulla legittimità della richiesta di costituzione di parte civile della Regione, il Tribunale si esprimerà non prima dell’udienza del 15 settembre in programma nell’aula bunker di via Uccelli di Nemi alla luce del gran numero di imputati e difensori. Nella stessa udienza sarà infine vagliata anche la richiesta di costituzione di parte civile (in questo caso contro tutti i consiglieri alla sbarra) presentata dal Codacons e dall’associazione Codici Lombardia-Centro per il diritto del cittadino.
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