IL FURTO
Ladri nello spogliatoio. Durante la partita
Rubati i soldi ai giocatori ospiti, all’arbitro e ai guardalinee. Il patron della squadra di casa risarcisce

«Per colpa dei ladri, non siamo riusciti a gustarci una bella vittoria». È amareggiato Vincenzo Rinaldi, patron della Olimpia Ponte Tresa, la squadra di calcio che milita in Promozione e domenica 25 agosto ha affrontato, sul terreno di casa, l’Assago per il turno di Coppa Italia.
Il risultato è stato favorevole, 1 a 0, ma proprio mentre l’Olimpia sciorinava gioco, qualcun altro ha mostrato abilità non altrettanto lodevoli.
Ecco i fatti. Con le squadre sul rettangolo di gioco, all’impianto sportivo di Ponte Tresa, i ladri (ammesso che fossero più di uno) sono penetrati negli spogliatoi. E hanno cominciato a passare in rassegna gli stanzoni: il primo, quello della formazione ospite. Lì, frugando tra i portafogli, hanno portato via 170 euro.
Seconda tappa, il locale dell’arbitro e dei guardalinee. Stessa sorte: furto solo di denaro. Forse disturbati, non hanno fatto in tempo a completare l’opera (il locale dell’Olimpia). Nessuno comunque li ha visti.
Del resto, i ladri non avrebbero fatto grande fatica ad intrufolarsi negli spogliatoi: la porta era aperta. «Colpevolmente aperta» ammette patron Rinaldi. «Non succederà più, la chiuderemo a doppia mandata».
Dubbi invece sul modo in cui hanno avuto accesso all’interno dell’impianto sportivo: è stato infatti notato un buco nelle rete di recinzione. Quello il varco? Probabile.
Rinaldi, con un grande gesto di sportività e di correttezza, ha voluto risarcire del furto i giocatori ospiti. E avrebbe fatto lo stesso, con l’arbitro, di Como, e i guardalinee di Lecco. Ma il regolamento vieta agli assistenti di gara di ricevere denaro, anche se a titolo di compensazione di un furto subito. Pare, tra l’altro, che arbitro e guardalinee siano andati a sporgere denuncia nelle rispettive città.
«Vogliamo ringraziare la società Olimpia Ponte Tresa e il presidente Fernando Ferraro per la disponibilità dimostrata nei nostri confronti in occasione di questo spiacevole incidente e, soprattutto, per il gesto di grande signorilità che ha compiuto rifondendo di tasca propria il maltolto ai nostri ragazzi» afferma la dirigenza dell’Assago.
Il patron Rinaldi tiene a precisare che un fatto simile non si era mai verificato all’impianto di Ponte Tresa. «Era successo a noi di subire un furto nello spogliatoio a Castano, ma è acqua passata».
C’era stato invece un assalto notturno, con scarsa razzia, al bar attiguo al campi di calcio. Ma questa è un’altra storia.
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