SICUREZZA
Stazione per ora tranquilla
Finito il lockdown tornano i passeggeri. «E servono più controlli»
Stazione centrale un po’ sporcha ma più sicura: sembrerà paradossale ma questo è il risultato di due mesi di lockdown.
«Adesso però non ritorniamo al passato», è l’appello dei pendolari, che, con la Fase 2 sono tornati a frequentarla in numero crescente. Secondo i dati regionali, si è comunque per ora solo attorno al 25% degli utenti rispetto alla norma nelle giornate feriali ma nello scalo saronnese di piazza Cadorna, uno dei nodi nevralgici della rete locale, di gente negli ultimi giorni s’inizia a vederne di più.
«La situazione è ancora quella di flussi assai ridotti - conferma Andrea Mazzucotelli del Comitato viaggiatori Trenord nodo di Saronno -. In generale c’è un po’ di diffidenza per i mezzi pubblici e tanti al lavoro vanno in auto. E la stessa soppressione programmata di alcuni treni costituisce un... incentivo all’uso del mezzo privato. Ma pian piano si sta risalendo».
Partendo da queste premesse si spiega anche il maggiore andirivieni a “Saronno centro“, dove già sono però emersi problemi. Sebbene i sottopassi pedonali per i binari siano stati divisi in corsie secondo la “direzione” e non ci sono assembramenti, sul piano della sicurezza le criticità ci sono perché «i controlli di ogni tipo appaiono enormemente allentati. Poi la pulizia non è il massimo né a bordo dei convogli né a terra ma da questo punto di vista niente di strano rispetto a prima» rileva sarcastico Mazzucotelli.
La paura è che tornino presto a colpire i malintenzionati. Subito prima del lockdown, proprio alla stazione centrale di Saronno si stava assistendo a un’escalation: prima i furti ai passeggeri, poi addirittura le rapine, anche in pieno giorno.
Un problema legato anche alla circostanza che in piazza Cadorna si trova il capolinea della Saronno-Seregno, utilizzata da spacciatori e tossicodipendenti per raggiungere i punti di smercio di droga nei boschi al confine con Ceriano Laghetto: allo scalo saronnese o sui convogli, alcuni di loro prendevano di mira il malcapitato di turno.
Per il rappresentante dei viaggiatori, la ricetta è quella di non allentare la morsa dei controlli ma non solo. «Il vicesindaco di Ceriano Laghetto, Dante Cattaneo, con la polizia locale hanno fatto tantissimo ma bisognerà anche riportare le gente sui treni, offrendo un servizio completo. Infatti - prosegue Mazzuccotelli - è bene che si torni al passato proprio come servizio, perché oggi la Regione ha quasi dimezzato i convogli, compresi i primi treni la mattina e gli ultimi a sera, con disagi anche per chi fa i turni all’ospedale. Il modo migliore per prevenire il ritorno di quella gentaglia - così il pendolare - è presenziare in modo continuativo le stazioni, prediligere l’utilizzo di treni con telecamere e migliorare il servizio S9, ripristinandone la frequenza di mezz’ora e migliorando le condizioni dei treni».
Altrimenti, tra “carri bestiame” e rapine, si rischierà il Far West.
I pendolari:
«Corse dimezzate
a discapito dei turnisti»
«Migliorare il servizio
e aumentare i controlli
o si rischia il Far West»
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