PEDEMONTANA
«Strabag azionista alle dovute condizioni»
Il presidente Antonio Di Pietro: «Nel mirino eventuali conflitti di interessi». Migliorano i dati sul traffico

Giornata lunga quella di martedì 2 per Antonio Di Pietro, numero uno di Autostrada Pedemontana Lombarda che ha dovuto presiedere il consiglio di amministrazione della società di cui è alla guida da un mese scarso. Sono settimane intense: continua a studiare la situazione, faldoni su faldoni per cercare di sbloccare il nodo Pedemontana.
E’ ancora troppo presto per affrontare certi temi, ma pare che gli ultimi dati arrivati a Pedemontana e Serravalle diano segnali di miglioramento sul traffico della tratta A – da Cassano Magnago a Lomazzo e ancora fino a Lentate sul Seveso – con numeri in crescita. Si tratterebbe solo di un 20 per cento in meno in comparazione col piano economico finanziario del 2014, numeri postivi rispetto ai dati catastrofici del budget di previsione lasciato da Massimo Sarmi. Mentre si confermano critici i dati sulle tangenziali di Varese e Como.
Positiva è anche l’immagine che l’ex magistrato sta portando e la voglia di lavorare per uscire dall’impasse: i sindaci e chi ha lavorato con lui quando era ministro ne conservano un ottimo ricordo. Uno dei problemi che dovrà per forza affrontare è il numero elevato di dipendenti: 120 per 30 chilometri di autostrada mentre Brebemi ne ha 30 per gestire 60 chilometri e Tem 20 per gestire 30 chilometri. Ora l’ex ministro delle Infrastrutture si trova davanti a due nodi: l’ingresso di Strabag nella società di cui si parla da almeno due anni con il consorzio Wei (quando alla guida c’era l’avvocato Marzio Agnoloni) e il tema della diossina con relative bonifiche.
Antonio Di Pietro, può spiegare meglio l’eventuale ingresso di Strabag in Apl in modo più sostanzioso rispetto alle quote attuali? Strabag ha vinto gli appalti e chiede riserve per quasi due miliardi di euro: potrebbe esserci un conflitto di interessi?
«L’eventuale ingresso di Strabag potrebbe essere anche positivo per il progetto, purché alle dovute condizioni. Tra l’altro, si andrebbe a configurare la struttura tipica di un project financing nella quale solitamente partecipano all’azionariato il socio industriale (in questo caso Milano Serravalle), il socio finanziario (Banca Intesa e Ubi) e nel caso vi fosse l’aumento il socio costruttore (Strabag). Solitamente si configura tale tipologia in quanto tutti i soggetti coinvolti possono così avere il presidio necessario alla realizzazione dell’opera (come già in Tangenziale Esterna e Brebemi). “Dovute condizioni” fa riferimento in particolare al nodo delle riserve molto elevate iscritte da Strabag e all’individuazione degli strumenti legali necessari (come i patti parasociali) per non incontrare conflitto di interessi».
Voci dicono che Strabag non darà le analisi sulla diossina a Pedemontana finché Apl non pagherà, è vero?
«I dati analitici sui carotaggi sono stati tutti consegnati ad Apl che li ha trasmessi ad Arpa per le verifiche di competenza».
I dipendenti di Serravalle hanno scioperato tempo fa contro Pedemontana che drena le risorse di Serravalle: mette a rischio la società? «Sono questioni interne, no comment».
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