L’INDAGINE
Schiave del sesso. E segregate
Tre ragazze venezuelane costrette a prostituirsi dai loro aguzzini. Arrestati

Segregate in casa da tre uomini e costrette a prostituirsi sia in un appartamento della collina stresiana, sia sulla strada: è la storia terribile emersa ieri, venerdì 5 luglio, dopo l’operazione dei carabinieri di Stresa e Premosello Chiovenda, messa a segno tra mercoledì 3 e giovedì 4 luglio.
Protagoniste, loro malgrado, della vicenda sono tre ragazze giovanissime, di età comprese tra i 19 e i 23 anni, arrivate dal Venezuela col sogno di un lavoro e di una nuova vita in Italia.
Una volta giunte nel nostro Paese, però, hanno fatto la triste scoperta di essere state ingannate.
Sono state infatti costrette a prostituirsi, senza alcuna possibilità di scelta.
Una storia che purtroppo si ripropone ogni giorno in tutt’Italia e che ha per vittime ragazze provenienti da diversi Paesi del mondo: fatte entrare con visto turistico, lasciate senza documenti e senza soldi e obbligate a prostituirsi.
I loro aguzzini, un peruviano residente a Stresa e due ecuadoriani, uno di Milano e l’altro di Busto Arsizio, sono stati arrestati in flagranza e sono in carcere da giovedì sera.
La Procura e i carabinieri mantengono il massimo riserbo sull’operazione che è stata molto articolata e complessa e ha messo in gioco i carabinieri di due Stazioni, sia quella di Stresa sia quella di Premosello, in attesa dell’udienza di convalida che si terrà probabilmente già nella mattinata di oggi, sabato 6 luglio, nel carcere di Pallanza.
Nonostante il silenzio degli inquirenti, tuttavia molti stresiani e bavenesi hanno notato i militari impegnati per diverse ore nella perquisizione dell’appartamento, che si trovava in una villa di più piani di via Per Campino a Stresa, lungo la strada che sale verso la collina, poco distante dal confine con Baveno.
All’interno dell’alloggio le ragazze vivevano e ricevevano i clienti. Sembra che fossero numerosi gli uomini che frequentavano l’appartamento, di tutte le età e professioni, provenienti da Stresa, Baveno e da tutta la provincia.
Le giovani però non ricevevano i clienti solo in casa, ma venivano addirittura portate e lasciate sul marciapiede nella zona di Premosello Chiovenda, in Ossola, in una zona nota per la prostituzione.
Un incubo che ha avuto fine solo grazie al blitz organizzato dai militari. Le tre ragazze sono state così finalmente liberate e portate in un luogo protetto, dove cercheranno di dimenticare la terribile esperienza vissuta.
I loro tre sfruttatori sono invece in cella. Le accuse nei loro confronti sono gravi: si tratta di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
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