RIVOLUZIONE
Preoccupa la fattura hi-tech in dogana
Da settembre rivoluzione elettronica per la clientela svizzera, l’ansia dei commercianti

Dal primo giorno di settembre tutte le fatture rilasciate dai commercianti della provincia di Varese a cittadini svizzeri che fanno acquisti, più in generale extra Ue, dovranno essere emesse obbligatoriamente in modalità elettronica. A darne notizia è stata ieri Ascom Luino tramite il settimanale che fa riferimento all’Associazione Commercianti.
Dopo decenni con un sistema che era ormai rodato - scrivono dal bollettino d’informazione - da settembre cambierà tutto: non si potranno più emettere fatture cartacee e le Dogane non apporranno più il visto “meccanico”, il timbro per capirci ma la procedura sarà esclusivamente telematica. Per intenderci, la procedura è utile per coloro che fanno spese di acquisto beni - non servizi - in una sola fattura superiori ai 154,94 euro. Con tale procedura il cliente residente extra Ue paga solo l’imponibile con un notevole risparmio non pagando l’Iva sui beni che devono però uscire entro 90 giorni dal territorio italiano, e la fattura dimostra in sostanza proprio questo. Un bel cambiamento non solo per la clientela ticinese, quella che maggiormente affolla ipermercati e negozi della provincia, ma anche per gli stessi proprietari dei negozi. Il volume di affari, di fatture, non è da poco: sempre da Ascom, in base ai dati forniti dagli uffici doganali, fanno sapere che dalla sola dogana commerciale di Lavena Ponte Tresa transitano circa 75.000 fatture all’anno; vi è poi il valico di Gaggiolo, con circa 35.000 fatture. La Dogana di Zenna Dirinella, nel Luinese, vista in un anno circa 5.000 ricevute. Poi vi sono valichi ferroviari e lacuali con poche decine di fatture l’anno. Gli altri valichi minori possono essere solo utilizzati per il transito veicolare, senza servizi per le merci.
Ma, come detto, ci saranno cambiamenti, non ci sarà più una fattura cartacea ma una elettronica, cosa che potrebbe, a sentire alcuni commercianti, alzare il carico di lavoro e stress. Basti dire che se non dovesse esserci linea internet per collegarsi al sito dell’Agenzia delle Dogane, non potrà essere emessa alcuna fattura. Questo presuppone una linea telefonica o un router e un computer operativi all’interno del negozio, cosa che non tutti attualmente possiedono.
Arriva il cliente, compra una borsa, per rimanere nell’esempio fornito da Ascom dando le linee guida per la procedura, il commesso o il gerente utilizzando un pc connesso a internet dovrà compilare telematicamente la fattura con Otello (così si chiama il programma) e la invierà immediatamente alle Dogane che la riceveranno in tempo reale.
Sempre secondo quanto riferito da Ascom, quando «il compratore si recherà al valico per fare rientro a casa, le Dogane avranno già ricevuto il file della fattura. Potranno verificare se il contenuto coincida con quanto esposto e se tutto sia a posto. I doganieri inseriranno nel sistema informatico l’avvenuta esportazione delle merci. Il commerciante, collegandosi via internet alla propria posizione su Otello, potrà verificare se e quando il visto è stato rilasciato».
Forse è più facile a farsi che a dirsi, ma i timori dei negozianti di avere una linea lenta con tanta gente in negozio, di fare fatica a collegarsi con i siti appositi magari non avendo commesse a dare una mano, è palpabile.
© Riproduzione Riservata