IL LUTTO
Addio alla “compagna” Pajetta
Parente dell’onorevole Giancarlo, Marta è stata protagonista della vita sociale di Taino

Taino dice addio alla “compagna” Marta Paietta, 73 anni, una delle epigoni del più puro comunismo all’italiana e personaggio molto noto nel Basso Verbano.
La famiglia Paietta (o Pajetta) di Taino è quella dell’onorevole Giancarlo, che fu deputato della Repubblica nelle file del Pci, e conta fra i suoi membri molti attivisti antifascisti come Ettore, Gaspare, Oreste e Piero.
Marta faceva parte di questo nucleo familiare e conservò sempre la sua “fede rossa”. Ma la sua esuberante personalità non la confinò mai in ruoli fissi e di facciata e svolse molti incarichi in ambiti diversi. Per alcuni anni collaborò col reparto di Ematologia di un importante ospedale milanese ma al contempo collaborò con l’Unità e nel suo paese partecipò alle iniziative dell’Anpi e prestò servizio nella biblioteca civica.
Per molti anni organizzò con instancabile caparbietà sotto l’egida dell’Arci corsi di musica e di recitazione per i ragazzi, corsi d’italiano per stranieri, lezioni di ginnastica per la terza età e uscite a teatro in pullman a Milano.
Tutte le recenti generazioni tainesi possono affermare di aver conosciuto Marta. Perché Marta era ovunque, sempre impegnata in una qualche attività a beneficio della collettività. Una “guerriera”, pronta a portare avanti i suoi progetti anche quando i fondi a disposizione erano inconsistenti e i suoi detrattori accaniti.
La sua determinazione, unita al desiderio di giustizia e al suo idealismo, erano sostenuti con una verbosità a volte sfiancante ma mai falsa. Perché nei suoi fiumi di parole emergeva sempre la volontà di aiutare il prossimo, anche se questo significava esprimersi con durezza e lottare contro i mulini a vento.
Negli ultimi anni però questa sua grinta aveva perso smalto. Dopo la scomparsa dell’anziana madre si era ritirata a una vita privata solitaria, diradando le uscite in paese. La depressione l’aveva colpita soprattutto dopo la scomparsa del fratello e forse indotta a un ripiegamento su se stessa, poi aggravato dalla malattia. Ma soltanto negli ultimi giorni ha appreso delle sue gravi condizioni di salute. Se ne è andata in silenzio. Un roboante mutismo che sconvolge più di tanti clamori. Lei, così ciarliera, ha preferito l’oblio. Ma la sua Taino non può permettersi di dimenticarla. E nonostante non sarà celebrata una cerimonia funebre religiosa, gli amici e i parenti si stringeranno intorno a lei nel momento della sepoltura per un mesto saluto. La piccola commemorazione potrebbe svolgersi giovedì o venerdì pomeriggio nel cimitero di Taino, non appena sarà effettuata la cremazione e le ceneri saranno consegnate alla famiglia.
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