DODICI MESI DOPO
Taino, il «sacrificio» di Alice e il ricordo della madre
Un anno fa moriva di anoressia. Il messaggio della mamma e le iniziative in sua memoria

Alice Perdoncin, dopo una lunga battaglia contro l’anoressia, ha smesso di lottare un anno fa, alla giovane età di vent’anni. La storia di Alice si intreccia, così, alla storia di una malattia complessa, dalle conseguenze drammatiche, seconda causa di morte in Italia tra giovani e giovanissimi.
Adolescente coraggiosa
Debora Pignata, mamma della ragazza, parla di lei ricordandola come «un adolescente forte e coraggiosa, una bambina allegra, spensierata e dotata di un’intelligenza sottile e profonda». «Una delle passioni di Alice - racconta - era la scrittura, mi dedicava numerose lettere dove parlava del nostro amore, l’amore di due guerriere che non si sarebbero mai arrese, tenendosi sempre per mano». I primi segni di patologie relative al comportamento alimentare arrivano sulla soglia della pubertà. Alice inizia a dedicarsi alla palestra in maniera molto intensa, sostenendo sempre più spesso allenamenti estremi e si sottopone a numerose diete inadatte alla sua età, quanto dannose per il suo equilibrio fisico e psicologico. Da qui ha inizio un lunghissimo calvario. Nel novembre 2012 viene visitata da uno specialista per disturbi alimentari che la inizia a un percorso di psicoterapia e le prescrive integratori alimentari.
Degenze frequenti
«Alice - prosegue mamma Debora - continua su questa linea per alcuni anni fino al 2015 quando la situazione diventa insostenibile e viene ricoverata per la prima volta». Le degenze, durante le quali riesce a recuperare peso, con l’unico intento di poter uscire dai centri, saranno sempre più frequenti e prolungate. Nel 2018 inizia ad avere i primi cedimenti fisici: prima i polmoni poi il fegato. Nell’agosto del 2020 Alice smette di rispondere agli stimoli e viene ricoverata in ospedale per un coma glicemico. Riesce a riprendersi e viene tenuta due giorni in osservazione, periodo in cui viene constatata la compromissione metabolica. Segue un periodo di terapia intensiva a Varese: una prima risposta positiva alla terapia iniziata e una dimissione con diagnosi di anoressia terminale.
Solo venti chili
«Il 19 novembre 2020 - ricorda Debora Pignata - con un peso di soli venti chili, Alice perde la più difficile delle battaglie: quella contro il proprio corpo, proprio nel momento in cui voleva ricominciare a vivere». La mamma racconta come il conflitto intorno alla malattia le frapponesse: una madre disperatamente in cerca di salvare la figlia e una ragazza colma di sofferenza, non in grado di esternare il proprio dolore fino in fondo. Debora, questa mamma così legata alla figlia, che viveva in simbiosi con Alice, non si dà pace, dopo quasi un anno e lotta ancora con questa sofferenza estenuante. Spesso e volentieri si chiede quale sia la motivazione di tutto quello che è successo. Per questo motivo si sta battendo affinché altre mamme non provino questo dolore, aiutando a sensibilizzare e riconoscere in tempo il problema. Ancor meglio, trovare la giusta soluzione per sradicare questo brutto male dalla mente e dal corpo dei giovani, proprio come Alice stessa avrebbe voluto.
Creare attenzione
Un’altra figura di grande rilevanza nella vita di Alice è Fo Siracusa, a lei vicino in quanto mental coach e soprattutto amico. Fo l’ha sempre spronata, standole accanto fin quando la situazione si è aggravata. A motivarlo in modo particolare è una promessa fatta: scrivere un libro insieme. Ed è per questo motivo che si sta impegnando per redigere, in memoria di Alice, una rappresentazione teatrale musicale, basata sulla sua vita. «L’intento alla base del progetto - spiega Debora Pignata - è creare attenzione riguardo la prevenzione e la sensibilizzazione verso il problema dei disturbi alimentari, così che la tragedia di Alice non scivoli via in silenzio ma sia d’aiuto a chi, come lei, soffre per colpa della stessa malattia».
Monito ai giovani
La commedia, scritta e diretta insieme a Beatrice Gasparini, si dividerà in cinque parti, ciascuna delle quali mirata a spiegare le diverse tematiche riguardanti i disturbi alimentari. Questo progetto è stato portato all’attenzione di Regione Lombardia, come monito e sostegno per tutti i giovani e le giovani che affrontano queste problematiche ogni giorno. È questa la settimana dell’anniversario della scomparsa di Alice, il vuoto che ha lasciato è ancora incolmabile ed il suo ricordo indelebile nelle menti di chi l’ha conosciuta e le ha voluto bene.
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