IL CASO
Eternit nascosto dalla foresta
A Taino i tetti di un’area dismessa inghiottiti dalla vegetazione
A Taino esiste una foresta verde attraversabile soltanto se armati di machete. Un luogo dove i ruderi degli edifici sopravvissuti al tempo e ormai inghiottiti dalla vegetazione sono ricoperti di temibile eternit. Quest’area si trova in via Maffini, poco lontana da abitazioni private: è l’ex Zibiro, una fabbrica dismessa che produceva accessori di alta precisione per l’industria tessile e oggi proprietà di un’immobiliare che, dopo averla acquistata dal proprietario dell’azienda, ha rinunciato a investire sul territorio. Un caso come tanti in provincia, ma che a Taino sta creando allarme fra i residenti. Luca Venturini abita proprio al confine con questo luogo abbandonato e da anni si batte per ottenere la pulizia dell’area e lo smaltimento del cemento amianto: «Sono stanco di subire questa situazione. Ogni due o tre settimane sono costretto a scavalcare la recinzione per tagliare ciò che riesco. Ovviamente a mie spese. Adesso basta. Sono pronto a rivolgermi ai media locali e se non basterà chiamerò Striscia la Notizia». Venturini è arrabbiato: «Durante la campagna elettorale è stato detto che il Comune non può obbligare il proprietario a smaltire l’eternit e a pulire. Dunque chi può farlo?».
Il riconfermato sindaco Stefano Ghiringhelli segue da vicino la situazione: «Nel 2016 abbiamo sanzionato l’immobiliare per non aver presentato all’Asl gli appositi moduli NA1», un’autocertificazione sulla base della quale viene definita l’urgenza d’intervento. «In base all’indice (verificato in seguito), non essendo ritenuta necessaria una tempestiva bonifica, era stato imposto un controllo dopo due anni».
Nel gennaio 2019, non avendo notizia del controllo prescritto, l’ufficio tecnico ha scritto alla ditta, intimando anche il pagamento della sanzione e delle spese sostenute dal Comune per un intervento di pulizia. «Ma il Comune non può sostituirsi al privato», spiega Ghiringhelli, solidale con Venturini e deciso a procedere contro l’immobiliare.
© Riproduzione Riservata