FRONTE COMUNE
Tosi, piano da ripensare
Oggi incontro al ministero, poi la discussione in consiglio comunale

Legnano chiede chiarezza, una volta per tutte, sul masterplan della Tosi; il documento che deve tracciare il futuro dell’area e non allontanare i possibili investitori, si chiamino Presezzi o Bartoloni. È una città che si stringe attorno alle sorti della sua fabbrica simbolo, o meglio a quanto ne rimane, quella che oggi, giovedì 20, vedrà il sindaco Gianbattista Fratus impegnato in un incontro al ministero dello Sviluppo economico e la sera, in aula consiliare, la discussione di un ordine del giorno della maggioranza e di una mozione del Pd.
Un solo masterplan
Il focus è sul masterplan, il piano guida per il riassetto dell’area Tosi su cui da qualche mese si appuntano attenzioni e polemiche dei potenziali acquirenti e, adesso, anche le domande della politica. Il 20 settembre, sul sito della Franco Tosi in amministrazione straordinaria, il commissario straordinario ha pubblicato una planimetria rettificata dell’area Nord, quella su cui è insediata l’attività di Presezzi, difforme dai contenuti della scheda del documento di piano vigente. E questo masterplan è il documento allegato al bando di gara che ha scadenza il 27 dicembre. Evidenziato il problema da un’interrogazione del Pd nel consiglio comunale del 19 novembre, il commissario ha provveduto in seguito a produrre una proposta di masterplan che – sottolinea nel suo odg la maggioranza – “non è a oggi stata né discussa né deliberata”. «Cosa succederebbe se un imprenditore partecipasse a quel bando e lo vincesse?» - si chiede il capogruppo del Pd Federico Amadei. Da qui la necessità di fare piazza pulita.
Due documenti
Per questo Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia nel loro odg, fra le altre cose, chiedono al sindaco e alla giunta di “valutare, predisporre e condividere con tutte le parti in causa un masterplan che tenga conto di tutte le aree, delle diverse destinazioni e della natura produttiva dell’area stessa”. Pur differendo in qualche sfumatura, la mozione del Pd ne condivide lo spirito chiedendo la conferma del master plan di attuazione dell’ambito Franco Tosi così come da obiettivi del Pgt e l’attivazione di una “procedura trasparente di discussione in consiglio e nelle commissioni nella definizione degli sviluppi attuativi dell’ambito”. In comune nei due documenti c’è la volontà di rilanciare le attività lavorative nell’area salvaguardandone la vocazione industriale.
Colpire uniti
Proprio ieri pomeriggio si è avviata la discussione per addivenire a un documento comune su un argomento che tra le forze politiche a Legnano ha sempre registrato un consenso ecumenico; cosa che –va sottolineato– raramente accade. Detto che fondamentali per intavolare qualsiasi dibattito in aula saranno le informazioni che darà il sindaco sull’incontro al Mise, sarà, come sempre, la volontà la vera discriminante per incontrarsi o procedere in ordine sparso. Quella della Tosi è l’occasione per fare fronte comune, anche perché è ormai chiaro a tutti che il problema sta negli organi di procedura dell’amministrazione straordinaria. Un problema di cui Legnano, adesso, è stanca di subire le conseguenze.
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