LA SANITÁ
Pronto soccorso, emergenza infinita
All’ospedale Galmarini diecimila pazienti in tre mesi. E cinque medici sono in partenza
L’estate sta finendo e per il Pronto soccorso dell’ospedale “Galmarini”, diretto dal dottor Carlo Zamarra, è stata la solita estate di ordinario affollamento.
In alcuni periodi gli accessi sono stati nella norma, in altri il picco si è alzato, soprattutto all’inizio di questa settimana quando, per l’ennesima volta, sul piazzale c’erano diverse ambulanze in attesa di poter ricoverare il paziente.
Complessivamente, dal 15 giugno al 15 settembre sono entrate al Pronto soccorso circa diecimila persone (9.950, per la precisione) confermando, se mai ve ne fosse bisogno, la centralità del presidio.
«Sembra che fuori del nostro nosocomio i problemi interessino a intermittenza e secondo l’interesse del momento. Scrivetelo», commentano nei corridoi dell’ospedale.
E noi scriviamo.
O meglio: ribadiamo concetti che si trascinano da anni e che si sono accentuati dopo l’addio a Busto Arsizio.
«A Varese non ci hanno mai voluto e ne paghiamo le conseguenze», è un altro pensiero che circola nel nosocomio di piazzale Zanaboni.
Implicitamente è chiamata in causa la politica, sia essa locale, regionale e nazionale, che presto però potrebbe trovarsi sul tavolo un problema molto delicato.
Secondo quanto si è appreso, infatti, la già fragile pianta organica rischia di “dimagrire” in modo drammatico. Cinque medici potrebbero essere ai saluti, con modalità diverse: tre di loro sono dimissionari (ma, per una questione tecnica, sono in aspettativa con poche speranze di un ripensamento), due sono in attesa di un rinnovo che al momento non è scontato.
Vero: da Varese arriva qualcuno in… soccorso e la cooperativa che fornisce un supporto dà una mano, ma si comprende come la situazione sia al limite.
Eppure l’attività del Pronto soccorso non si ferma, anzi. La mattina di ieri, giovedì 19 settembre, per esempio, sale piene e personale che, con grande senso del dovere, cercava di rispondere ai bisogni di tutti.
Anche di pazienti che non arrivano dal bacino di competenza del “Galmarini” e anche questo è un aspetto che può spiegare i diecimila accessi in tre mesi, per una media di 110 al giorno.
Da questi dati emergono alcune curiosità, come le 5.265 prestazioni fornite dalla sala chirurgica e le quasi tremila della sala medica.
Queste due sale, insieme, sommano oltre l’80% di tutta l’attività del reparto. Supera le mille prestazioni erogate la sfera di pediatria, mentre le richieste di visita cardiologica sono state 26.
Il maggior numero di accessi si registra nella fascia mattutina, tra le 8 e mezzogiorno.
E un numero consistente di questi pazienti non risiede nel Tradatese, ma arriva dalla Valle Olona, dal Comasco o addirittura dall’Alto Varesotto.
Al di là di ogni ragionevole dubbio, questo dato è la conferma della centralità del nosocomio e del prezioso servizio che svolge. Ma non è sufficiente per attirare sul “Galmarini” l’attenzione che merita e che la popolazione pretende.
© Riproduzione Riservata