STALKING
Perseguita l’ex marito. A processo
Donna di 66 anni accusata di aver violato il divieto di avvicinarsi alla casa dell’ex coniuge

Raggiunta la meritata pensione, i coniugi contavano di godersi gli anni del riposo nella villa che fecero ristrutturare sul lago. Ma la moglie si era convinta che il marito avesse una relazione clandestina con l’architetto, una donna di 30 anni più giovane, che si era occupato del restauro della casa. E così il matrimonio andò a rotoli, tra litigate, scenate anche davanti ai carabinieri e tentativi di entrare nella casa dell’ex marito che aveva ottenuto che la donna non potesse più avvicinarsi a lui.
Divieto che la signora, classe 1956, ha violato più di una volta. Reato di cui ora deve rispondere, insieme con quello di stalking, nel processo apertosi in tribunale a Varese oggi, giovedì 21 aprile.
I fatti ricostruiti in aula dai militari che effettuarono diversi interventi per sedare le liti tra ex coniugi risalgono al 2018. In un’occasione l’imputata, a quanto pare in preda a una crisi psicotica, si barricò in casa, lanciando insulti dalla finestra nei confronti dell’ex marito. Pretendeva di parlare con il sindaco e quando arrivò l’ambulanza del 118 andò ancora di più in escandescenze perché, ironia della sorte, dell’equipaggio faceva parte, come volontaria, proprio l’architetto che, secondo lei, aveva una tresca col marito.
Alla fine le forze dell’ordine la convinsero a farsi accompagnare in ospedale per accertamenti. Il processo proseguirà a novembre con l’esame degli ultimi testimoni.
Sono in aumento denunce e processi per stalking a Varese. Alcuni per vicende davvero singolari.
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