L’ALLARME
Troppi pericoli nei boschi di Cittiglio
Una escursionista denuncia: «Sui sentieri frane e alberi caduti, ma nessuna segnalazione»
«Dobbiamo aspettare che qualcuno muoia per correre ai ripari?»
La signora Ramona Fruschera chiama in redazione arrabbiata, per usare un eufemismo. Spiega a Prealpina: «Venerdì scorso mi sono recata a Laveno Mombello, come faccio abitualmente, per percorrere il sentiero trekking Laveno-Sasso del Ferro-Cittiglio in preparazione di trekking molto più impegnativi da affrontare durante l’estate. Potete immaginare la mia sorpresa per quello che mi sono trovata a vivere: dopo essere ridiscesa dalla montagna e aver imboccato il bivio per Cittiglio - prosegue la donna - non ho trovato nessuna transenna o avviso di pericolo nonostante da più di un mese i sindaci dovrebbero sapere che il sentiero è pericoloso. Ringrazio il personale di un bar di Cittiglio che mi ha chiarito che i dissesti sono avvenuti più di un mese fa».
L’escursionista passa poi a descrivere quanto afferma di aver incontrato lungo il percorso, in particolare dopo il passaggio sotto la funivia: «Dopo aver scavalcato una formazione di alberi caduti (credendoli un caso isolato vista l’assenza di avvisi di pericolo) e non potendo tornare indietro perché non riuscivo a riscavalcarli, ho seguito il percorso cercando uno sbocco sicuro verso Cittiglio, ma ho trovato sul mio percorso decine di altri alberi caduti a formare dislivelli anche di parecchi metri, ma soprattutto diverse frane. Posso capire che in tempo di Covid sia difficile ripristinare la zona, ma è davvero impossibile chiudere il percorso o almeno apporre un avviso ben visibile? Aspetto il prima possibile una risposta per capire l’accaduto, ma ne sono francamente sconcertata».
Purtroppo l’intera zona montana compresa fra Laveno Mombello e Cittiglio è da tempo sotto pressione a seguito di smottamenti ed eventi atmosferici avversi. Non di rado la cronaca ha dovuto occuparsi nel tempo di escursionisti che si sono trovati in serie difficoltà durante le loro passeggiate o che addirittura si sono persi e che hanno dovuto chiedere l’intervento dei soccorsi (che possono essere anche molto costosi).
Il quadro complessivo è poi ulteriormente peggiorato all’inizio dello scorso autunno con la nota tempesta di vento che ha raso letteralmente al suolo decine e decine di ettari, abbattendo migliaia di alberi anche di alto fusto (le operazioni di rimozione sono in corso e dureranno molto a lungo) e causando numerose frane, tanto da dover chiudere la strada di collegamento col fondovalle in territorio di Cittiglio.
Di certo la segnalazione dell’escursionista rimette il dito sulla piaga: i versanti della montagna sono molto fragili e necessitano di immediati (e costosi) interventi per la messa in sicurezza.
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