TICINO E CANALI
«Stop alle tragedie in acqua»
I vigili spiegano cosa viene fatto per far rispettare i divieti di balneazione
Bagni vietati nel Ticino, nel canale Industriale e nel Naviglio. Ma non è certo una novità per Turbigo, perché già da tempo nel Comune del Castanese è in vigore l’apposita e specifica ordinanza, appunto, di divieto permanente di balneazione.
Caldo e afa, insomma, dovranno essere contrastate in altro modo, anche se ovviamente c’è chi a quelle acque (soprattutto nei fine settimana e in particolare per quanto riguarda il fiume Azzurro) proprio non riesce a rinunciare (in passato sono spesso state mete e ritrovo di tante persone, il cosiddetto “mare dei poveri” o di casa nostra).
Non si può, però, o meglio non si potrebbe fare il bagno e così ecco che, se da una parte le verifiche e gli accertamenti molto spesso risultano complicati (servirebbe del personale indirizzato unicamente a questo), dall’altra, comunque, si cerca di monitorare e attenzionare il più possibile le varie situazioni.
«Diciamo, per prima cosa, che l’ordinanza parte da una questione di sicurezza delle persone data la pericolosità di alcuni tratti, che mettono seriamente a rischio la vita degli stessi bagnanti, come purtroppo è già accaduto negli anni precedenti», spiega il comandante della polizia locale di Turbigo e Nosate, Fabrizio Rudoni: «Quindi, si tratta, in parallelo, di salvaguardare la salute dei cittadini, in ottica strettamente ambientale».
L’impegno del comando turbighese pure in tale senso è significativo, partendo dall’opera di sensibilizzazione e informazione della popolazione e di quanti si danno appuntamento nelle differenti zone attorno ai corsi d’acqua. Alcuni anni fa ci si era attivati anche con il posizionamento di cartelli in varie lingue, visto che molti sono i cittadini di differenti nazionalità che hanno preso quei luoghi come punto di ritrovo, proseguendo, poi, con le eventuali sanzioni qualora i divieti non vengano rispettati.
«Durante i normali servizi di pattugliamento sul territorio - continua Rudoni - facciamo dei passaggi nelle aree interessate per verificare appunto la situazione. L’estate scorsa, per esempio, abbiamo elevato in totale sei sanzioni (multe che sono di circa un centinaio di euro) e, intanto, stiamo andando avanti con gli accertamenti sia in settimana sia nei week-end, quando il flusso di persone, in modo particolare sulle spiagge lungo il Ticino, nei pressi del ponte di ferro al confine con Galliate e tra Lombardia e Piemonte, aumenta. È fondamentale mettere in campo la prevenzione e in questo senso, dunque, ci siamo mossi e ci stiamo muovendo, per evitare che possano verificarsi episodi di pericolo o, come purtroppo è già successo, vere e proprie tragedie».
Nel 2012, ad esempio, nel giro di poche settimane si erano avuti tre annegamenti, ma quasi ogni anno il Fiume Azzurro si porta dietro di sé delle vittime. Da qui l’importanza di una corretta informazione e dei divieti che sono oggi ben visibili. Ma a volte non basta ancora.
© Riproduzione Riservata