ANASTASI
Tutta Varese piange Pietruzzu
Commossa processione per il saluto al campione, oggi la camera ardente a Palazzo Estense. I tanti ricordi del calciatore e dell’uomo sempre disponibile

Dopo lo stupore e il dolore, è arrivato il momento degli attestati di affetto per Pietro Anastasi, un pezzo importante della storia sportiva di Varese e di tutta Italia che da venerdì sera non è più tra noi.
Dal primo pomeriggio una folla composta e commossa ha iniziato a confluire silenziosa alla sede delle onoranze funebri Sant’Ambrogio, in via Mulini Grassi, dove la salma dell’ex attaccante biancorosso (e bianconero, e azzurro e anche, sia pure con minor fortuna, nerazzurro), morto venerdì sera all’ospedale di Circolo, all’età di 71 anni, era stata composta nella Sala del commiato.
C’erano i figli, Silvano e Gianluca, c’erano amici, rappresentanti di società sportive e autorità varie, ma c’erano soprattutto tanti semplici cittadini, da quelli coi capelli bianchi che s’innamorarono del calcio grazie al Varese di Pietruzzo e poi della Juventus e quelli un po’ più giovani, che magari sul campo non l’avevano mai visto ma che tante volte l’avevano incrociato a s spasso per le vie della “sua” Varese, sempre sorridente e pronto a scambiare una battuta.
La scomparsa di Anastasi ha aperto una ferita nella nostra città, che il bomber catanese aveva abbracciato giovanissimo (appena diciottenne) e che, appena smesse le scarpette chiodate, aveva eletto a sua residenza anche in virtù della varesinità della sua Anna, conosciuta proprio qui durante la sua entusiasmante parentesi in biancorosso.
Dopo la prima giornata, domani, domenica 19, sarà possibile salutare Pietro Anastasi a Palazzo Estense, la sede del Comune di Varese dove dalle 10 alle 17 sarà allestita la camera ardente. Che riaprirà per tutta la mattinata di lunedì 20, dalle 9. Nel pomeriggio poi, alle 15.30, la città gli renderà l’estremo saluto nei funerali che, come compete a tutti i grandi varesini, si terranno nella basilica di San Vittore.
LE REAZIONI
Tantissime e commosse le parole arrivate dalle prime ore della giornata in ricordo del campione scomparso. Da quelle dei vertici della Figc («Salutiamo una leggenda del calcio italiano, un giocatore straordinario ma soprattutto una persona di grande spessore, stimata e apprezzata da tutti», ha detto il presidente Gabriele Gravina) alla Juventus («Ci ha lasciato un campione indimenticabile, uno dei simboli del calcio bianconero degli anni '70»), il club dove visse gran parte della carriera professionistica conquistando tre scudetti, fino ai tifosi bianconeri, tra cui quelli dello Juventus Official fan Club Malpensa che Pietro, «indimenticabile bandiera della gloriosa Juventus e della Nazionale, tenne a battesimo insieme agli amici Beppe Marotta e Giuseppe Bonomi il 13 maggio 2013. Grazie Pietro, per le magie che ci hai regalato e per i sorrisi che hai donato a tutti i tuoi tifosi».
Commosso proprio il ricordo di Beppe Marotta, oggi amministratore delegato dell’Inter: «Con Pietro ci legava un’amicizia di più di 50 anni. Io ero più piccolo ma eravamo vicini di casa a Varese quando giocava in serie A, tra l’altro sposò un’amica della mia famiglia: insomma c'era un legame molto forte. E quando ha smesso di giocare io ero dg al Varese e l’ho chiamato a fare l'allenatore delle giovanili, per poi portarlo al Monza, sempre a guidare i ragazzi».
Non è mancato il saluto del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che lo ricorda in campo: «Per i giovani, per la generazione dei social, probabilmente Anastasi non è un campione molto conosciuto. Per chi ha vissuto il calcio della fine degli anni Sessanta e degli anni Settanta è stato un ottimo attaccante. Per me, varesino, è stato un grande. Con la maglia biancorossa della mia città lui, giovane siciliano, ha iniziato una brillante carriera. Lo ricordo a Masnago nel Varese di Picchi, Maroso, Sogliano e Da Pozzo. E poi nella Juve, nell’Inter e in Nazionale. Grazie per i tanti gol che ci hai regalato e per la tua semplicità unica, riposa in pace Pietruzzu».
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