I CONTI
Tutti gli stipendi dei politici
Da Agesp a Prealpi Servizi: le partecipate che valgono il reddito
Dire che siano pagati a peso d'oro, sarebbe una bugia.
Ma nell'universo dei costi della politica locale, non bisogna ragionare solo in termini di giunta o di consiglio comunale. Anche Busto Arsizio, da tempo, si dimena infatti fra uno svariato numero di società partecipate che hanno i loro consigli di amministrazione e i loro stipendi. E i cui componenti, rispetto a quanto accade per Palazzo Gilardoni (dove il presidente dell'assise Diego Cornacchia sta sollecitando tutti a rendere trasparenti i redditi pubblicandoli sul sito istituzionale), hanno perlomeno già fatto sapere quanto percepiscono annualmente per il loro contributo al funzionamento della macchina municipale.
In qualche caso si tratta di stipendi veri e propri, in altri di rimborsi spese. Ecco comunque l'impegno di spesa lordo previsto nel 2012.
AGESP - A farla da padrona, anche a livello economico, è la galassia Agesp, che ha assorbito tantissime deleghe dal Comune. In particolare è l'Agesp Servizi srl la società più importante e quindi più dispendiosa.
L'estate scorsa si scatenò un braccio di ferro fra Lega e Pdl per l'adeguamento dell'emolumento spettante al presidente e amministratore delegato Paola Reguzzoni. L'esponente leghista alla fine ha attestato il compenso (lordo, lo ribadiamo) in 44.100 euro, mentre 10.000 euro vanno alla sua vice Gisella Cerelli e 7.500 a ciascuno dei tre consiglieri (Mario Bottigelli, Aldo Ferrario e Mario Gallazzi). Per il settore Energia, invece, 18.000 euro al massimo dirigente Giuseppina Basalari, 5.400 al vice Matteo Sabba e 3.600 a Laura Alba. Situazione particolarissima, invece, nella Spa: Claudio Tovaglieri, pur al vertice dell'azienda, ha chiesto di destinare i 20.000 euro abbondanti che avrebbe dovuto prendere ai Servizi sociali, così a libro paga restano Achille Broggi (6.750), Alessio Rudoni e Domenico Donadio (4.500 a testa) mentre nulla è dovuto al sindaco marnatese Celestino Cerana.
ACCAM - Molto importanti sono invece le cifre che spettano a chi sta nella stanza dei bottoni di Accam, ovvero il gruppo di indirizzo politico dell'inceneritore, che presenta certamente più oneri che onori, vista la delicatezza del tema trattato. Il Cda vede come presidente Roberto Antonelli, al quale vanno 36.000 euro, quindi 24.000 al vice Olindo Garavaglia e 18.000 al terzetto formato da Alberto Ramponi, Giuseppe Migliarino e Giovanni Canziani. E anche in questo caso - stavolta a parti invertite, cioè con il Carroccio contro gli azzurri - non sono mancate qualche mese fa le polemiche per le somme dovute al massimo dirigente indicato dai ventisette soci, in un acceso botta e risposta fatto di confronti sui risultati ottenuti.
GRATIS - Passando oltre, ci sono anche aziende che hanno costi di gestione politica piuttosto bassi. Anzi il consorzio Parco Altomilanese, già nell'ultimo periodo di gestione sotto Luca Rossi, aveva abolito i compensi. Così gli attuali tre rappresentanti delle amministrazioni coinvolte (Matteo Bocca per Legnano, Anna Colombo Castiglioni per Busto e Angelo Soragni per Castellanza) non prendono un solo centesimo. E lo stesso avviene per MalpensaFiere Spa. Stando ai bustocchi, inoltre, lo stesso accade per Valerio Mariani del Pd, membro della Spa di tutela ambientale dei torrenti Arno, Rile e Tenore, dove invece passano all'incasso il presidente Modesto Verderio (24.000) e il suo vice Salvatore Marino (7.200). Un solo stipendiato, poi, alla Fondazione Istituto insubrico di ricerca per la Vita, ovvero il presidente Angelo Carenzi (2.200 euro al mese) mentre i cinque consiglieri prendono 200 euro a seduta.
LE ALTRE - Ma non è finita. Fra le partecipazioni bustesi ci sono CentroCot (36.000 euro al consigliere delegato Italo Pavanini) e Prealpi Gas (11.700 euro al reggente Paolo Montani, 10.350 all'ad Antonio Codecasa e 6.750 a Fabrizio Caprioli), così come Prealpi Servizi, nella quale si attestano a quota 27.000 euro il presidente William Malnati e l'amministratore Sandro Orsi, a 9.000 il vice Franco Gumiero e a 7.200 sia Massimo Bossi che Modesto Verderio. Infine un caso particolare, quello del Polo scientifico e tecnologico: una scelta sbagliata che è ormai in via di dismissione. E infatti 14.750 euro se ne andranno quest'anno per saldare il liquidatore. In totale, per far funzionare le varie società, se ne vanno circa 450mila euro all'anno.
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