IL PROGETTO
Uae a Saronno, la città del futuro stenta a decollare
La più forte squadra al mondo di ciclismo vuole una sede nell’ex Isotta, ma si procede con i piedi di piombo. Non andrà in fuga?

Tadej Pogacar è un campione straordinario, forse in valore assoluto superiore persino ai vari Sinner e Verstappen, tanto per fare il nome di due dei della loro disciplina sportiva. Il ciclista sloveno, infatti, l’anno scorso ha vinto nella stessa stagione Giro d’Italia, Tour del France, campionato mondiale e Giro di Lombardia, impresa impossibile. Voi direte: bene, bravo, ma che c’entra con Saronno? C’entra, c’entra... Perché il buon Tadej potrebbe presto essere, se non un saronnese a tutti gli effetti, uno che Saronno la frequenterà spesso.
LA CASA DEL CICLISMO
Motivo: la sua squadra “di club”, la Uae Emirates, è interessata a costruire la propria nuova sede proprio a Saronno, laddove attualmente sorge l’ex Isotta Fraschini. No, non è uno scherzo: il primo aprile è ancora lontano. In Comune è stato già depositato il progetto che prevederebbe, oltre alla realizzazione della sede del Team Emirates Uae, anche una pista di allenamento, dei laboratori e degli ambulatori di medicina sportiva e anche un museo della squadra, che ha vinto tutto in giro per il mondo. Addirittura, sarebbe compresa anche la nascita di un’università del ciclismo, che ci sarebbe solo a Saronno. Come detto, il tutto fa già parte del Masterplan, il progetto di recupero dell’ex Isotta al momento in attesa di approvazione.
INCOGNITA SUI TEMPI
E qui casca l’asino. Tra l’approvazione dei progetti e la loro esecuzione quanto tempo passerà? Perché Pogacar quest’anno compirà 27 anni, quindi per ben che vada ne ha davanti a sé un’altra decina in cui completare la sua fantastica carriera, sempre che riesca a essere longevo come non tutti gli atleti professionisti riescono a essere. E in dieci anni dite che la ristrutturazione dell’ex Isotta sarà finita? Sarebbe bello pensarlo, come sarebbe bello che la Uae, stanca di aspettare, non decidesse di migrare altrove. Sarà il tempo a dire se hanno ragione gli ottimisti o gli scettici, nell’attesa non resta che seguire le imprese di Pogacar stando davanti alla tv. Del resto si era parlato dello stadio di Saronno come possibile futura casa anche della seconda squadra dell’Inter, che dovrebbe presto giocare in serie C come già avviene per Juve e Milan. Sembra però che il treno sia passato senza fermarsi: del resto, lo sanno tutti che la stazione di Saronno non è ben frequentata.
Il numero di febbraio di “Saronno è” è in distribuzione gratuita negli espositori del Saronnese, e disponibile anche in edizione digitale.
© Riproduzione Riservata