L’INCORPORAZIONE
L’Intesa degli 80mila
Da Ubi a Sanpaolo: accordo raggiunto per i 15mila dipendenti trasferiti

Gli ex dipendenti Ubi Banca da ieri, mercoledì 14 aprile, fanno parte in modo ufficiale dell’esercito di 80mila lavoratori del gruppo Intesa Sanpaolo.
Dopo le operazioni per il passaggio informatico, il gruppo guidato da Carlo Messina ha firmato un accordo coi sindacati per definire il trattamento economico e normativo dei 15.000 dipendenti arrivati dall’ex popolare acquisita l’anno scorso.
Sono state gettate le basi per una «piena integrazione delle persone nel gruppo, valorizzandone le competenze e garantendone lo sviluppo professionale», ha afferma Messina.
Con l’accordo, siglato dopo una trattativa partita lo scorso 11 febbraio, sono stati definiti i trattamenti economici e normativi di riferimento per tutti i lavoratori del nuovo gruppo bancario nato dalla fusione di Ubi in Intesa Sanpaolo.
È stato anche definito il premio variabile di risultato per il 2021, pari a 110 milioni complessivi. Previsto anche un pacchetto giovani che prevede una serie di agevolazioni per i neo assunti con età inferiore ai 30 anni.
Un’intesa importante, quella siglata, anche per la provincia di Varese. Sul territorio, infatti, sono coinvolti settecento dipendenti al lavoro nelle 58 filiali distribuite in tutta la provincia.
«È stata una trattativa estenuante - spiega Alessandro Frontini, coordinatore di Fabi Varese - e lunga con il preciso obiettivo di uniformare i trattamenti normativi ed economici per tutti i dipendenti. Abbiamo raggiunto un risultato importantissimo, anche grazie all’unità delle organizzazioni sindacali. È un accordo che tutela sia gli ex dipendenti Ubi, sia i lavoratori già presenti nel gruppo. Si è dato anche il la a una trattativa aperta che proseguirà anche nei prossimi mesi dell’anno per portare ulteriori miglioramenti a vantaggio dei dipendenti. Sullo sfondo resta l’accordo sulle politiche commerciali per il quale serve arrivare a una sintesi tra i due modelli pre esistenti».
Tra i punti chiave spicca, sicuramente, l’attenzione ai dipendenti più giovani (under 30), che avranno la possibilità di ottenere un premio casa e un bonus di mille euro per la nascita di ciascun figlio.
Attenzione anche alla conciliazione dei tempi famiglia e lavoro, con il raddoppio dei permessi per la nascita di un figlio e l’ampliamento della possibilità di usufruire della banca del tempo. È stato inoltre innalzato a cinquemila euro l’importo previsto per i familiari portatori di handicap grave.
Ancora una volta le «buone relazioni e il dialogo costruito negli anni da entrambe le parti, portando beneficio alle persone, acquisiscono rilevanza strategica per il gruppo e contribuiscono alla sua crescita», ha concluso Messina
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