LA CONDANNA
Quattordici anni a Biggiogero
L’ex “superteste” al processo Uva uccise il padre Ferruccio: «Ho un peso nel cuore»

Alberto Biggiogero è stato condannato a 14 anni di reclusione per l’omicidio del padre Ferruccio, ucciso a coltellate nella sua abitazione di Varese nel febbraio 2017.
La sentenza è stata emessa dal Gup Alessandro Chionna, a conclusione del processo celebrato nel tribunale di Varesae con il rito abbreviato. Per lui l’accusa aveva chiesto 16 anni.
Biggiogero è stato testimone in primo grado nel caso della morte di Giuseppe Uva, con cui fu fermato nel centro di Varese mentre insieme spostavano una transenna.
«Mi sono reso conto di quello che è successo e ho un peso nel cuore». Queste le parole pronunciate da Alberto Biggiogero al suo avvocato, dopo la lettura della sentenza.
Il suo avvocato difensore, Stefano Bruno, valuta il ricorso in Appello ma non prima di «aver letto le motivazioni del Giudice. Sono state ritenute le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti, credo però - ha aggiunto - si possa riprendere il discorso sulla non sussistenza di certe aggravanti».
Secondo il legale, «la custodia di Biggiogero dovrebbe essere in una struttura clinica, non in carcere. Non è cattivo, è un emarginato, spero in una sua ripresa psicologica e sociale».
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