IL PASSATEMPO
Far danée per gioco
Ecco il “Monopoli” varesino. Si chiama “VA a lavurà”

Un gioco da tavolo per conoscere (o riscoprire) la nostra provincia. L’idea nasce da una cooperativa genovese, Demoelà, ed è stato realizzato da un varesino, il giornalista Mario Catania.
Il gioco, disponibile da mercoledì scorso, 28 ottobre, si chiama “VA a lavurà” ed è una sorta di Monopoli tutto declinato in salsa varesina (illustrazioni e grafica sono di Simone Murgia).
Si può trovarlo da Crazy Comics & Games a Varese (dove era stata organizzata una presentazione il 31, annullata per la situazione Covid-19: dal negozio saranno comunque disponibili a spiegare le regole a chiunque lo acquisterà). E inoltre si potrà trovare (o prenotare) in diverse altre cartolerie del territorio. Disponibile anche online, a partire dal sito della cooperativa (www.demoela.com), e c’è anche l’omonima pagina Facebook “VA a lavurà”, con tanti aggiornamenti e curiosità.
Mario, com’è nato questo progetto?
«La Cooperativa Demoelà da tanti anni crea giochi in scatola. Il concept è un gioco dedicato alle città, sono partiti dalla Liguria, poi hanno realizzato Milano, Cuneo e quando hanno deciso di farlo su Varese si sono rivolti a me. Volevo raccontare Varese e provincia sia dal punto di vista storico-culturale e per le prospettive che offre, sia dal punto di vista naturalistico, cercando di divertirmi in prima persona ma, soprattutto, di divertire gli altri».
E l’idea del titolo?
«Ne avevo avute diverse, hanno scelto questa e mi sembra perfetta nel pieno spirito del varesino “doc”. Abbiamo giocato molto col dialetto: non a caso l’obiettivo è fare tanti danée (anche i soldi nel gioco si chiamano proprio così), mentre le carte degli imprevisti le ho chiamate “Balabiott” e “Barlafüs”. Ci sono carte sul Sacro Monte, sui musei, ma anche su kermesse culturali importanti come il Premio Chiara e Cortisonici. E anche sul tabellone ritroviamo personaggi e posti: il Besanosauro, Malpensa, Volandia, i laghi, l’Eremo di Santa Caterina e così via».
Ha dovuto “ripassare” un po’ il territorio o, vivendolo, lo conosceva già?
«Sono nato a Varese, ho passato l’infanzia a Tradate e 15 anni fa sono tornato a Varese. Ho viaggiato tanto ma poi sono tornato sempre nelle nostre amate Prealpi. Quando si avvicinano i 40 anni si rivalutano un sacco di cose: i laghi, i boschi, le nostre bellezze naturali. Il lavoro di creazione, soprattutto delle carte, ha richiesto diversi mesi. Ovviamente conosco bene il territorio, ma un po’ di ripasso non fa mai male. L’obiettivo è stimolare la curiosità dei varesini, magari ci sono cose che non conoscono e che si possono scoprire».
E per quanto riguarda i “danée”?
«Ho ideato anche le banconote, dedicate a quattro personaggi di Varese e provincia: Mario Monti, Renato Pozzetto, Mina e Dario Fo».
È un gioco per tutte le età?
«Assolutamente sì. Adatto alla famiglia, può piacere a grandi e bambini, ma anche ai giovani. Adesso che siamo costretti a stare in casa la sera può essere perfetto, ma in generale è bello che anche i ragazzi di oggi, abituati alla tecnologia, riscoprano i giochi da tavolo».
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