VOLLEY - A1 FEMMINILE
Uyba, Pirola spiega tutto
«Fatti degli errori, ma io e la società non molliamo»

Innanzitutto una premessa: in questa intervista Giuseppe Pirola non parla come presidente ma come primo tifoso e come investitore nel club. Il motivo? Dopo il caso Velasco è finito sotto processo per alcune dichiarazioni: la procura federale ha chiesto tre mesi di sospensione dalla carica e il verdetto è atteso nei prossimi giorni. Non cambia però la sostanza di quel che racconta: la sua verità sull’Uyba 2024.
Iniziamo dal presente: perché cacciare Cichello a tre turni dalla conclusione del campionato?
«Sono 3 settimane che vivo vicino alla squadra: vado agli allenamenti e alle trasferte per senso di responsabilità verso gli investitori. Mi sono accorto di uno scollamento nel gruppo lavoro e ho messo sotto osservazione il risultato sportivo. Nella partita di Cuneo, che per noi era un match point salvezza, l’atteggiamento non è stato quello giusto. Dopo aver visto allenamenti e rifinitura prima della partita con Chieri ho maturato la scelta di cambiare e mi assumo tutte le responsabilità della decisione. Più che una svolta tecnica deve essere una scossa emotiva. Barbolini non ha esperienza in A1 ma può dare un qualcosa a livello mentale, farci reagire».
Che cosa è successo alla squadra nel ritorno?
«Questo gruppo è espressione di un progetto sportivo innovativo: ci siamo presi dei rischi tecnici ma con l’allenatore più bravo al mondo. Velasco ha avuto tutto ciò che voleva, comprese giocatrici che mai avevano affrontato le serie A. Solo Julio poteva portare a termine questo progetto, ma 21 punti per questa squadra sono tanti, nelle difficoltà siamo ancora vivi».
Quando Velasco se ne è andato c’era Mazzanti libero: se la guida di alto profilo era importante, perché proseguire con il “secondo allenatore”?
«Per dare continuità. Anche questa responsabilità è mia: non ho ritenuto opportuno chiamare un altro tecnico perché Cichello era con noi dall’aprile 2023 e conosceva ogni dinamica. Dopo il trauma Velasco ho pensato che lui fosse la soluzione per evitare altri scompensi e dare continuità».
Il mercato estivo e poi a gennaio l’arrivo di Fields sono stati un disastro: di chi le responsabilità?
«Innanzitutto voglio dire che dalla proprietà c’è stata la disponibilità a investire per rinforzare la squadra e anche qui le responsabilità sono le mie. Nel momento di confusione dopo l’addio di Velasco abbiamo preso un ds come Borruto all’altezza dell’Uyba. Perché Fields e non una schiacciatrice europea di esperienza? Ho pensato anche io che una americana sarebbe stata una scommessa e un rischio, ma l’allenatore ha dato il suo avallo e, ribadisco, Brera Holdings non ne ha fatto una questione economica. Il mercato è stato fatto seguendo le indicazioni dello staff tecnico, io le ho assecondate. Il mio mestiere è dare fiducia allo staff tecnico. Fields non è stata messa in condizione di allenarsi bene, sono convinto che se la ragazza ripartirà da capo in un’altra squadra andrà meglio».
Quindi ammette che la scelta di proseguire con Cichello e non con un coach dal profilo più alto si è rivelata sbagliata?
«Si sperava che il gruppo potesse comunque crescere. C’è stato un blocco di crescita sportiva di tutte le atlete. La colpa è comunque mia: per questo sono qui a metterci la faccia e a spiegare ai tifosi».
Che futuro c’è per l’Uyba?
«Se restiamo in A1 abbiamo già un progetto sportivo completo che darà grandi soddisfazioni ai i tifosi. Questo primo anno è stato complicatissimo, ma se ne usciamo mantenendo la categoria il prossimo sarà interessante ed economicamente più importante. Arriverà un allenatore di alto livello al quale siamo vicini: è un super allenatore, di quelli che questa piazza merita. E poi prenderemo due top player. Si tratterà del secondo anno del progetto triennale partito con la nuova proprietà, l’addio di Velasco lo ha rallentato ma siamo pronti per una stagione che dopo la prima con la salvezza ci porti in zona playoff. Dobbiamo scavallare questa salvezza, per questo sono intervenuto: la società c’è, siamo sul pezzo pronti a investire ancora e di più dal punto di vista sportivo e strutturale».
I tifosi devono ancora fidarsi?
«Siamo presenti, ci siamo: sto dicendo questo. Mercoledì mi sono commosso nel vederli ancora così vicini dopo un momento di delusione. Abbiamo commesso degli errori, ma il cammino è stato molto tortuoso»
Un accordo con la Futura aleggia più nelle parole che nei fatti: qual è la verità?
«L’idea di unire le forze è sempre valida e se sono io il problema posso fare un passo indietro. Nel frattempo abbiamo fatto un accordo sul giovanile con Villa Cortese».
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