ALLARME CLIMA
Estate bollente: il ghiacciaio si scioglie
Rilevazioni del Centro geofisico sull’Hohsand, in Val Formazza

Non solo gli iceberg del Polo Nord o i ghiacciai dell’Himalaya. Il rialzo termico globale investe anche realtà prossime alle Prealpi.
Come l’Hohsand, il ghiacciaio più vicino alla provincia di Varese. Si trova in alta Val Formazza, attorno ai 3200 metri di quota. Sino agli anni Ottanta, un paradiso per gli escursionisti che amavano la neve e il ghiaccio. Oggi una landa desolata fatta di pietre e rivoli d’acqua. Come muore un ghiacciaio, la riserva idrica delle montagne, lo raccontano Paolo Valisa – che pochi giorni fa era proprio sull’Hohsand, dove si reca per le rilevazioni ormai dal 1992- ed il Centro Geofisico Prealpino. «L’annata glaciologica 2018-2019 lasciava ben sperare per le abbondanti precipitazioni invernali nei mesi primaverili, con coperture nevose nella media o persino leggermente superiori alla media all’inizio di giugno. Tuttavia il caldo estivo è stato quasi senza interruzioni da giugno ad agosto con due ondate di calore dal 25 giugno all’8 luglio e nella terza decade di luglio. Persino il 9 agosto lo zero termico toccava ancora i 5000 metri di quota. Nel suo complesso l’estate è stata la seconda più calda, seconda solo a quella del 2003».
La situazione non è migliorata con gli ultimi giorni della stagione estiva, terminata proprio oggi con l’equinozio d’autunno. «Come ormai succede di consueto, anche nel mese di settembre sono state numerose le giornate con temperature in quota decisamente estive e zero termico oltre 4.000 metri. In queste condizioni sono proseguite, in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano e la Società Meteorologica Italiana, le misure sul ghiacciaio dell’Hohsand meridionale, il vasto pendio che scende in direzione Nord-est dalla punta d’Arbola (3.235 metri) fino alla fronte, emersa dal lago del Sabbione alla fine degli anni ‘80 ed ora ritiratasi fino a quota 2.510».
I dati forniti da Valisa sono impressionanti: «Il ritiro frontale prosegue a ritmi velocissimi. Nel 2012 l’arretramento era stato di 17 metri, nel 2013 è stato di 31, nel 2014 di uno e nel 2015 di ben 60 metri; nel 2017 siamo arrivati a 50 metri, l’anno passato a 20 mentre nel 2019 sono stati misurati addirittura 180 metri a causa della risalita del ghiacciaio su un gradino roccioso. Valori importanti, rilevati con Gps, per un ghiacciaio la cui lunghezza è di soli 2 chilometri».
Se torniamo al piano non c’è da stare allegri. È vero che la giornata di ieri è stata caratterizzata da una certa piovosità (pochi millimetri), ma le temperature a Varese e provincia si sono abbassate di poco, con neve sopra 3200 metri e zero termico 500 metri sopra. Ancora un po’ di pioggia è attesa nella giornata odierna, quando il limite neve scenderà a 2700 metri, mentre fra collina e pianura ci sarà un aumento di uno-due gradi rispetto a ieri, con massime a 21 e minime a 15, in rialzo domani per l’arrivo di un po’ di vento, ma in calo mercoledì e con piogge sparse pomeridiane. Insomma è arrivato l’autunno, mite come ormai accade da diversi anni.
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