PROBLEMA SENZA SOLUZIONI
Investiti e uccisi un cervo e un cerbiatto
La tangenziale della Valceresio attraversa i corridoi naturale. Appello a ridurre la velocità

Un esemplare maschio adulto di cervo, maestoso e bellissimo, ieri, martedÌ 21 settembre, intorno alle 8 stava seduto a lato della tangenziale della Valceresio, a Bisuschio, attirando lo sguardo incuriosito degli automobilisti di passaggio. Pareva tranquillo e vigile, seduto sulle zampe posteriori, tuttavia la sua immobilità faceva capire che qualcosa di grave fosse appena successo. Circa mezz’ora prima, infatti, l’animale aveva tentato di attraversare la carreggiata, ma il suo percorso era stato fermato da un’auto, che procedeva a velocità moderata.
Sono stati alcuni automobilisti a dare l’allarme, quindi, sul posto, sono intervenuti i carabinieri e un’auto dei volontari della Protezione civile. La notizia ha fatto subito il giro dei social network, insieme alla foto del cervo, e tutti ci si è augurati che l’animale fosse poi portato al sicuro e curato.
Invece, purtroppo, non è stato così, perché, date le sue condizioni, disperate, è intervenuto il servizio veterinario della Comunità Montana del Piambello per procedere alla soppressione.
«Purtroppo quando l’animale è in condizioni di irrecuperabilità», spiega il responsabile delle GEV dell’ente sovracomunale Osvaldo Mussini, «la priorità è non lasciarlo soffrire. Se l’incidente ha provocato rotture insanabili o emorragie interne è impossibile affrontare in altro modo la situazione».
Dato l’eccessivo numero di animali travolti a bordo carreggiata lungo la tangenziale della Valceresio, diventa sempre più urgente la necessità di trovare una soluzione per evitare quello che sta assumendo le dimensioni di una vera e propria strage, visto che, troppo spesso, vengono investiti non solo cervi, ma anche caprioli, cinghiali e volpi. La tangenziale del resto è stata realizzata in un’area prima boschiva e agricola, dove esisteva un corridoio naturale utilizzato dagli animali selvatici per compiere i loro spostamenti stagionali. Probabilmente gli animali tendono a percorrere i vecchi tracciati, che non esistono più, per cercare i territori di caccia, pascolo o riproduzione.
Ovviamente la situazione rappresenta anche un costante pericolo per gli automobilisti. «Soluzioni potrebbero essercene diverse», sottolinea il presidente della Comunità Montana del Piambello, Paolo Sartorio: «In ogni caso è prioritario procedere, soprattutto su alcune strade, a una velocità molto limitata. Di certo il fenomeno è in aumento ed è molto più pericoloso oggi di un tempo. A ciò si deve aggiungere il fatto che, se, fino al periodo precedente al lockdown, i punti in cui avvenivano gli incidenti erano sempre gli stessi, in corrispondenza dei corridoi ecologici classici, ora le zone pericolose si sono moltiplicate. Sono convinto che la soluzione migliore sia procedere alla realizzazione della pulizia di una fascia di quindici metri lungo tutti i bordi stradali. Uno degli obiettivi sarebbe appunto quello di renderli più visibili e consentire un riflesso più pronto agli automobilisti».
La mattanza, però, continua. Ieri pomeriggio a Induno Olona, in via Tabacchi, allo svincolo per la Valganna, è stato rinvenuto un cucciolo di cerbiatto investito e lasciato morire a bordo strada. Secondo una prima ricostruzione il conducente di un furgone non è riuscito a evitare l’animale, buttatosi improvvisamente sulla Statale 233 dal bosco vicino. Un analogo incidente era avvenuto in via Porro, sempre a Induno, nei primi giorni di settembre.
© Riproduzione Riservata