LA SVOLTA
Valli del Verbano senza “testa”
Il presidente dell’ente comunitario si dimette dopo tre anni

La giunta Piccolo è durata trentacinque mesi: ieri sera il presidente della Comunità Montana Valli del Verbano ha preso atto che la sua maggioranza non esisteva più e ha rassegnato le dimissioni “in diretta”, nel corso dell’assemblea.
«Non posso fare altro che prendere atto della situazione. In questi anni ho amministrato in modo democratico e le decisioni sono sempre state prese in modo collegiale, ma mi rendo conto che c’è stato chi appoggiava la giunta solo per avere invece che per dare e la Comunità Montana non esiste fare le veci di un bancomat».
Parole misurate, ma sarcastiche che vengono dopo parecchi mesi di navigazione a vista culminate nei giorni scorsi con le dichiarazioni alla stampa rilasciate dal vicepresidente Luciano Pezza anziché proprio da Giorgio Piccolo e questa è stata forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso e scatenato la reazioni delle opposizioni, che hanno apertamente parlato di sudditanza del presidente al suo vice.
Al di là di questo aspetto, da tempo Passera, Magrini e altri sindaci di opposizione denunciavano uno scarso coinvolgimento nelle decisioni, così che ieri sera la tensione in aula è esplosa ancor prima che venisse letto l’ordine del giorno.
È stato proprio il primo cittadino di Cassano, Marco Magrini, a contestare la possibilità di voto per Ernesto Griggio, sindaco uscente di Agra, comune dove si era votato domenica scorsa e dove lo stesso Griggio non si era ripresentato.
Una presenza considerata non più rappresentativa dell’ente. Al momento del voto assembleare sulla convalida di Griggio s’è subito capito come sarebbe finita la serata: 13 favorevoli e 16 contrari (fra questi ultimi anche Gavirate, Orino e Azzio, che in precedenza sostenevano Piccolo).
Assenti i rappresentanti di Cittiglio e di Cocquio guidati dal centrodestra.
Per la prima volta alla giunta veniva a mancare la maggioranza per governare.
Pochi minuti di sospensione su richiesta dell’opposizione e, al rientro, l’annuncio di Piccolo.
«Il mio è un atto di responsabilità - ha detto - davanti al fatto che alcuni presenti ci sostenevano solo in via teorica. Se questa è la situazione, mi dimetto senza alcun rimpianto. Auguro a chi amministrerà l’ente di proseguire nell’ottica della cooperazione e ricordo la necessità di approvare subito, al di là delle posizioni politiche, il rendiconto di gestione 2017 per provvedere fra l’altro alle assunzioni del personale».
Subito dopo ha preso la parola il capogruppo delle opposizioni e sindaco di Germignaga, Marco Fazio.
«Apprezziamo l’assunzione di responsabilità che evita ulteriori lacerazioni. Speriamo che da domani si possa aprire una fase diversa».
Quale potrà essere è presto per dirlo, con la Lega Nord che sembra mantenere una posizione di attesa: appoggiare o meno la nuova giunta? E con quale presidente? L’astensione delle opposizioni ha infine consentito di approvare il rendiconto 2017.
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