CARABINIERI IN AZIONE
Vanzago, bimbi presi a ciabattate al nido
Obbligo di firma per la direttrice e cinque maestre. Le presunte violenze segnalate da alcune stagiste

Indagini in corso per presunti maltrattamenti che avrebbero avuto per involontari protagonisti i bimbi di un asilo nido. Succede a Vanzago, al termine di un’articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano.
NEI GUAI LA DIRETTRICE E CINQUE MAESTRE
I carabinieri di Legnano hanno consegnato oggi, sabato 27 gennaio, l’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria e interdittiva dell’esercizio della professione alla titolare di un asilo nido e a cinque sue collaboratrici, tutte italiane, di età compresa tra i 26 e i 43 anni, ritenute responsabili, nella loro qualità di educatrici, di reiterati maltrattamenti nei confronti dei bambini ospiti della struttura.
SEGNALAZIONE DELLE STAGISTE
L’attività investigativa trae origine dalle segnalazioni di alcune studentesse di un istituto scolastico di Rho, che avevano svolto uno stage nel periodo compreso tra il mese di marzo e l’inizio di maggio 2022 in un nido vanzaghese. Le stagiste avevano riferito alle proprie docenti degli episodi di violenza fisica e verbale ai danni dei bambini cui avevano assistito in quella struttura. Il dirigente scolastico si era, quindi, rivolto ai carabinieri facendo partire l’inchiesta su cui ora farà chiarezza la magistratura.
L’ACCUSA
Il quadro scioccante che emerge dalle testimonianze tratteggia educatrici che urlavano «A pochi centimetri dai bambini che di fatto venivano terrorizzati e iniziavano a piangere ininterrottamente». Poi, i “lanci di ciabatte” e di “giocattoli” contro di loro con frequenza "quotidiana". Lo stesso cucchiaio utilizzato per "farli mangiare" tutti e lo stesso bicchiere "per farli bere", anche se erano malati. Bimbi che venivano "lasciati per ore sporchi con indosso i propri bisogni". E tre di loro messi a dormire in passeggini gemellari "posizionati nel bagno". E ancora gli insulti e "bestemmie" gridate contro.
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