IL PROBLEMA
Al freddo nelle case Aler
Al Montello i residenti costretti a indossare maglie e coperte

«Al massimo la temperatura interna raggiunge i 18 gradi, che spesso diventano 16 o 17: troppo pochi in caso di inquilini anziani o di ragazzi, bisogna fare qualcosa».
Bruno Palombi, presidente del Comitato di gestione quartiere Montello, si fa portavoce del disagio degli altri inquilini delle case Aler sulla collina varesina. Una zona di edilizia popolare un po’ speciale, accanto alla Scuola Europea, perché queste palazzine nacquero proprio per ospitare gli scienziati del Ccr di Ispra. Ma gli appartamenti hanno comunque decenni di vita sulle spalle e qualche inevitabile pecca, anche se questo inverno particolarmente mite evita conseguenze pesanti.
«Il problema c’è nella parte bassa del quartiere dal 15 ottobre scorso, data di accensione degli impianti di riscaldamento, sia in via Montello sia nella vicina via Romans sur Isère - dice il professionista - La centrale termica a condensazione è diversa da quelle del passato e funziona a bassa temperatura. La normativa prevede 14 ore di accensione e due di interruzione: noi diciamo da tempo ad Aler che una soluzione è possibile, eliminando queste ore di stop, mantenendo la temperatura costante ma senza rinunciare al risparmio energetico. Noi paghiamo le bollette per avere 21 gradi in casa, mi sembra il minimo: 16 o 17 sono inaccettabili, pensando soprattutto a chi è in là con gli anni e per stare bene deve mettere due maglie alle quattro del pomeriggio».
Gli inquilini sollecitano quindi Aler a intervenire per evitare l’abbassamento nelle ore di spegnimento. «Noi pensiamo che sia sufficiente eliminare l’interruzione - ribadisce Palombi -. Lo prevede la legge in caso di caldaie a condensazione che riducono i consumi. Attualmente le temperature interne sono leggermente migliorate perché l’interruzione è stata ridotta a un’ora (dalle 10 alle 11) e anche perché la temperatura giornaliera per il momento è aumentata».
In effetti il clima mite dà una mano ma resta il problema: i residenti hanno mappato l’andamento delle temperature e si passa dai 16 gradi della mattina ai 18 del pomeriggio, fino a un massimo di 18,5 alle 22. Per questo sono partite le segnalazioni agli uffici Aler nella speranza che si possa ovviare al problema e assicurare un maggior comfort domestico.
«Non è accettabile che persone anziane debbano indossare indumenti pesanti o coperte per poter svolgere dei lavori, chiudere la maggior parte delle tapparelle e in alcuni casi accendere il forno elettrico in cucina», conclude Palombi.
Erano cinque anni che le case Aler del Montello non facevano parlare di sé: allora assursero alla ribalta della cronaca per un’invasione di blatte. Questa volta non si arriva a tanto, ma fare stare al caldo gli anziani non dovrebbe essere un problema.
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