SEDE ANA
Varese, alpini verso il divorzio. Verdelli: «Via da qui»
Gruppo e sezione ai ferri corti. Il leader avverte: «Se non si cambia sede io mi dimetto»

«Io me ne voglio andare da qui». Con queste parole, pronunciate sabato sera, 3 febbraio, pochi istanti dopo la sua rielezione alla guida del gruppo cittadino dell’Associazione nazionale alpini, Antonio Verdelli sorprende i soci del sodalizio riuniti in assemblea nella sede di via degli Alpini per l’approvazione dei bilanci del gruppo e di “Solidarietà alpina” relativi all’esercizio 2023 e per il rinnovo delle cariche sociali.
L’esternazione dello storico capogruppo delle Penne nere varesine è provocata da un socio che gli chiede notizie a riguardo dell’individuazione della nuova sede sociale. Una domanda che fa emergere una imbarazzante e preoccupante situazione relativa ai rapporti tra il gruppo del capoluogo e la sezione varesina guidata da Franco Montalto. Una relazione che Verdelli non esita a definire «incancrenita». Da qualche anno, ormai, circolano con sempre maggiore insistenza negli ambienti cittadini voci relative a difficoltà e tensioni nelle relazioni tra i vertici della sezione e il gruppo bosino.
Sezione e gruppo convivono nella sede di via degli Alpini donata all’Ana quarantotto anni fa dal notaio Giuseppe Bonazzola e da Piera Castelli e, successivamente, messa a disposizione della sezione dalla sede nazionale dell’associazione.
«Da tre anni - ha rivelato Verdelli - stiamo aspettando di incontrare i vertici della sezione per discutere e trovare un accordo sulla ripartizione delle spese di gestione della sede che attualmente sono per la quasi totalità a carico del nostro gruppo». Sostenuto dal rinnovato consenso appena ottenuto dai suoi alpini, Verdelli, come un torrente in piena, conferma che «con la sezione le relazioni sono complicate» e, tra l’incredulità generale e pur riconoscendo che la decisione finale spetterà all’assemblea dei soci, avverte che «se non si cambia sede io mi dimetto».
Una dichiarazione, che non suona come una vuota minaccia perché il capogruppo rivela che l’alternativa è già stata individuata ed è la sede dell’asilo nido comunale “I sentieri” di Calcinate del Pesce. Alla luce delle parole di Verdelli si impone un immediato intervento chiarificatore da parte dei vertici nazionali dell’Ana perché, a questo punto, sono in gioco la dignità e la credibilità dell’operato dell’associazione. La città di Varese e l’Ana, inoltre, non possono permettersi il lusso di perdere un condottiero come Verdelli che, con la sua affascinante leadership, ha permesso al gruppo, nel corso degli anni, di raggiungere traguardi eccezionali e di conquistare la simpatia e la fiducia incondizionata delle istituzioni e dei varesini.
Gli impegni, le fatiche e, a volte, anche le incomprensioni e le delusioni non hanno fiaccato l’entusiasmo del capogruppo sempre pronto a raccogliere una richiesta di aiuto o di collaborazione o a proporre nuove sfide ai suoi “soldati”. Anche l’individuazione della nuova casa sulle rive del lago di Varese rivela la lungimiranza dell’ufficiale di Bregazzana. Anche se dovranno abbandonare la sede nel centro cittadino, le Penne nere varesine, in via Maggiora, oltre ad uno spazio più ampio avranno a disposizione anche un parco nel quale non è difficile immaginare che il vulcanico capogruppo saprà organizzare nuovi inediti eventi per continuare «ad essere al servizio della comunità senza nulla chiedere in cambio».
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