AMBIENTE
«Amiamo la natura e la teniamo pulita»
Anche un’auto tra i rifiuti rimossi dagli enduristi in una giornata di lavoro

Gli enduristi varesini hanno dato una “sgasata” decisa alla pulizia dei boschi di un’area fra le più deturpate dai rifiuti nell’intero capoluogo. Nel weekend, infatti, gli appassionati di questa specialità di motociclismo nella natura si sono dati appuntamento per una gara non competitiva di endurance in cui, a vincere, sono stati tutti. Già, perché i venticinque partecipanti hanno speso un pomeriggio intero ripulendo a piedi diversi ettari di territorio verde da quanto buttato nel corso degli anni.
Precisamente il circuito li ha visti operare nella zona della Valsorda, nei pressi della Motorizzazione civile, fra via Cà Bassa e via Peschiera. Il risultato è stato impressionante: ci sono voluti una dozzina di viaggi di pick-up, jeep e furgoni per portar via tutto quanto è stato raccolto: mobili, lavatrici, materassi, bagni, lavelli, pneumatici, sacchi e sacchetti. Di tutto e di più.
Ma, in “pole position” dell’immondizia gettata c’era addirittura un’automobile Fiat 126, fatta a pezzi e arrugginita: «Era lì chissà da quanti anni – racconta Alberto De Bernardi, direttore sportivo del Motoclub Varese – ma, finalmente, l’abbiamo portata via».
Gli enduristi presenti erano quelli legati al blog Varese Motorland e, con loro, c’era il comitato Varese Terra di Moto, il Motoclub Varese, Scag di Laveno Mombello, High Performance di Travedona Monate, Visab e officina Offtrack di Arcisate. Inoltre era presente pure una pattuglia del gruppo Strade pulite, guidato da Damiano Marangoni, leader indiscusso nel Varesotto di questo genere di giornate di pulizia.
«Oltre ai boschi puliti – aggiunge De Bernardi – abbiamo voluto dimostrare una volta per tutte di essere i primi ad avere rispetto verso la natura e gli altri fruitori dell’ambiente, che siano a piedi, a cavallo, in bicicletta o in moto. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo raccolto tutte le schifezze in una zona storica sia per il fuoristrada, sia per i rifiuti che, da sempre, la contraddistinguono».
Fra i rifiuti raccolti si segnala anche una cisterna e altro materiale potenzialmente pericoloso che, però, è rimasto sul posto, perché in discarica non l’avrebbero preso: «Si tratta – dicono ancora gli enduristi – di eternit e di altro materiale inerte, verosimilmente scarto di edilizia. Non l’abbiamo toccato perché potrebbe essere molto pericoloso da muovere e da respirarci attorno. Chiediamo quindi alle autorità e a chi di dovere di intervenire e portarlo via. Noi, il grosso lo abbiamo fatto. Comunque è assurdo vedere tutta questa sporcizia nei boschi, quando ci sono le discariche che, comodamente, raccolgono quasi tutto».
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