TRIBUNALE
Auto e case in regalo: «Anziano raggirato». Processo a Varese
Circonvenzione d’incapace: 28 persone sotto accusa

In tanti hanno beneficiato della generosità di un ottantenne varesino, che nel corso degli anni ha regalato automobili, case, gioielli, profumi costosi a quasi trenta persone che hanno avuto a che fare con lui e che in qualche modo lo hanno aiutato, anche solo a fare la spesa o a consigliarlo negli acquisti. Commesse, parrucchiere, badanti, operatrici socio-sanitarie. Peccato però che per la Procura della Repubblica non si tratti di regali fatti volontariamente, ma di frutti di un raggiro. Cioè di ciò che il codice penale definisce circonvenzione di incapace. In buona sostanza, avrebbero approfittato dello «stato d'infermità o deficienza psichica» dell’anziano spolpandogli il patrimonio a colpi di doni del valore di decine di migliaia di euro.
LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO
Con questa imputazione, un reato punito con la reclusione da due a sei anni, la Procura di Varese ha chiesto il rinvio a giudizio di 28 persone (25 femmine e tre maschi). Tutti coloro che hanno beneficiato dei costosi acquisti effettuati dal pensionato in concessionarie d’auto, negozi, gioiellerie. Pur sapendo - questa l’accusa - che l’uomo era affetto da un «grave disturbo psicotico» con «attività delirante di tipo persecutorio e mistico», patologia da cui sarebbe affetto dal 2005 e che chiunque avrebbe potuto riconoscere. Accusa respinta dagli imputati che (difesi dagli avvocati Dall’Osto, Massironi, Alberti, Beltrame, Martelli, De Tomasi e Adamo) intendono dimostrare in dibattimento che non ci fu alcun raggiro ma che quelli furono regali fatti spontaneamente da un uomo che all’epoca dei fatti - tra il 2018 e il 2020 - non era neppure interdetto. Lo è oggi che vive in una casa di riposo, ma il suo tutore non è stato ammesso nel processo come parte civile (per mancanza dell’autorizzazione del giudice tutelare) all’apertura dell’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Varese. Solo uno degli imputati ha scelto il rito abbreviato, due hanno chiesto di patteggiare, tutti gli altri hanno optato per il giudizio ordinario (prossima udienza a settembre).
DIAMANTI, CASE E AUTO
La contestazione è sempre la stessa: abusando delle condizioni di salute dell’uomo, le commesse dei negozi che lui frequentava più assiduamente ma anche coloro che lo assistevano si sarebbero fatte donare automobili nuove, profumi pregiati, anche un diamante. Una Oss della Fondazione Molina - di cui l’uomo è stato ospite per un certo periodo - si sarebbe fatta anche pagare regolarmente il pieno di benzina. Altre due donne si sarebbero fatte regalare una casa del valore di 135mila euro. E c’è pure chi, assecondando in tutto l’ottantenne fino a fingere le nozze con lui, lo avrebbe convinto a donare tre automobili a lei e una a sua figlia. Proprio i responsabili del Molina segnalarono ai servizi sociali che quell’anziano soffriva di shopping compulsivo. Da qui gli accertamenti sui suoi conti, su cui, in un solo anno, sarebbero state fatte operazioni per circa 600.000 euro.
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