IL CASO
Stazioni, Varese non si ferma
Indipendentemente dalle decisioni finali da Roma il Comune va avanti. L’assessore Civati: «Nessun frazionamento del progetto»

Da una parte c’è l’impegno pubblico del premier Giuseppe Conte a risolvere la questione del bando periferie, con i fondi per i progetti - che per Varese significano i 18 milioni destinati alla riqualificazione delle stazioni, che saranno introdotti nel decreto sicurezza della prossima settimana.
«Il Paese è riuscito, grazie alla presenza di Conte all’inaugurazione della Fiera del Levante, a recuperare i fondi, un miliardo e 600 miliooni di euro, e c’è l’impegno del premier», ha detto ieri Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari. Quei fondi «non li abbiamo ancora recuperati», ma viene ribadito l’impegno a introdurli in una nuova norma «e a spalmarli nei prossimi tre anni senza bloccare le attività dei comuni». La questione dei fondi congelati fino al 2020 con il decreto Milleproroghe esce dalla porta e rientra dalla finestra. Così sembra rispetto alla magmatica realtà romana e alla lunga battaglia condotta anche dal sindaco Davide Galimberti e dagli assessori, perché il progetto di riqualificazione delle stazioni non naufraghi.
Da Palazzo Estense, l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati si dice convinto che il progetto verrà concretizzato a Varese. «L’intervento si farà, indipendentemente dalle decisioni del governo e a dispetto degli ostacoli frapposti dalla maggioranza a Roma. La partita è del tutto aperta». L’amministrazione comunale ha votato, come è noto, il via libera alla richiesta del prestito flessibile di 5 milioni di euro alla Cassa depositi e prestiti. Tra un mese scadranno i termini per il bando internazionale per i lavori. «Non esiste neppure l’ipotesi del frazionamento del progetto né quello della cancellazione futura del provvedimento e questo perché esiste la copertura giuridica la progetto», sottolinea Civati.
Ciò significa, in sostanza, due cose. La prima: nonostante sulla carta possano arrivare, per ora, al massimo 5 milioni di euro dei 18 previsti, a meno che appunto da Roma non giungano “buone nuove” a breve, nn vi è alcuna intenzione, da parte del Comune, di tagliare o ridurre e o avviare a fasi il maxiprogetto di intervento. Escluso, naturalmente, anche un accantonamento della riqualificazione dell’area.
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