L’ALLARME
Bracconieri al Sacro Monte
Trovata la carcassa di un capriolo. Continuano i ritrovamenti di animali uccisi nel parco
Un capriolo scuoiato e squartato, con la testa e le zampe segate e il costato per metà ricoperto ancora dalle carni.
Di fronte a questo macabro ritrovamento s’è imbattuto un atletico sessantottenne di Bregazzana, Gigi Pastore, che ogni giorno ama correre per i boschi e lungo le strade che s’inerpicano fino al Sacro Monte e al Campo dei fiori.
«Stavo arrivando al parcheggio Pogliaghi - racconta Pastore -, quando, a ridosso dell’ultima curva che si trasforma in rettilineo fino a Santa Maria del Monte, proprio sul ciglio della strada, ho visto questi poveri resti. Mi hanno fatto impressione gli occhi, ancora aperti, dell’animale. Non dimenticherò facilmente quello sguardo, nel quale ho letto paura e dolore».
Tutto fa pensare che il capriolo sia stato vittima di un bracconiere, dedito a questo genere di caccia illecita con lo scopo di procacciarsi la carne d’ungulati per farne il piatto principe di cene private e non. «La cosa strana è che l’animale è stato fatto a pezzi ma abbandonato tutto sul selciato - sottolinea Pastore -, per questo io penso che il bracconiere, dopo avere compiuto la sua atroce operazione, forse al sopraggiungere di qualcuno, si sia visto costretto a scappare temendo di essere scoperto». Quindi quello scempio è stato compiuto senza scopo alcuno.
Nell’area del parco del Campo dei Fiori non è certo il primo ritrovamento del genere, anzi, negli ultimi tempi, le truci scoperte si stanno ripetendo con una certa frequenza.
A testimoniarlo sono le Guardie ecologiche volontarie del parco, che, nei giri di perlustrazione e controlli anche notturni, talvolta scorgono mucchi d’ossa o i resti di piccoli ungulati scuoiati. Qualche settimana fa una Gev, sempre di Bregazzana, Nazareno Minin, percorrendo la strada che conduce a Pian Valdes, ha trovato, in piena area boschiva, un capriolo ridotto come quello rinvenuto al Sacro Monte. «Un’altra volta ancora, guidando l’escursione di un gruppo nel quale c’erano anche dei bambini - racconta Minin -, sempre nella medesima zona abbiamo trovato mucchietti d’ossa appartenenti ad animali diversi».
Le Gev a volte hanno reperito resti di caprioli, soprattutto teste e zampe segate, per esempio ripulendo aree piene di ogni genere di rifiuti abbandonati. «Abbiamo notato che le modalità di squartamento degli animali sono le solite - sottolinea Minin -, per cui o è lo stesso bracconiere che, impunemente, s’aggira per il parco del Campo dei fiori, oppure si tratta di un’usanza piuttosto diffusa nella nostra zona».
In un caso o nell’altro bisognerebbe riuscire a far luce su quelle che sono gratuite crudeltà. «La caccia selettiva è un conto - è la conclusione della Gev -, queste uccisioni vanno invece ben oltre la legalità e la dignità umana».
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