SVOLTA
Varese: «Lunedì dal notaio»
Annuncio di Berni per il passaggio di quote, appuntamento a Parma

Questa volta sembra proprio fatta. Lo dice Fabrizio Berni, il manager emiliano che sta operando per il gruppo acquirente; lo sussurrano dagli ambienti vicini a Paolo Basile (il proprietario uscente) e ai professionisti che lo stanno affiancando. Il Varese è pronto a cambiare proprietà e ad evitare il fallimento. «Lunedì firmiamo dal notaio» annuncia Berni, che nel frattempo sta ultimando i dialoghi per la riduzione del debito: tra coloro che attendono di essere chiamati le persone che hanno lavorato nello staff tecnico, da Paolo Tresoldi a Oscar Verderame fino al preparatore atletico Ciro Improta, rimasto in biancorosso fino al divorzio del dicembre scorso.
Le firme per il passaggio delle quote societarie verranno poste lontano da Varese, a Parma. E non si aspetterà la chiusura totale del concordato stragiudiziale, che comunque è in larga parte a posto con l’okay dei principali creditori e della squadra: questo per non allungare ulteriormente i tempi rischiando di arrivare al fallimento. Dopo tanti slittamenti serviva un’accelerazione, per renderla possibile il trasferimento delle quote giungerà alla destinazione finale dopo due passaggi: lunedì 4 giugno, davanti al notaio, sarà uno solo dei soci entranti ad assorbire le “azioni” da Basile; in un secondo momento, a concordato stragiudiziale completato, il club diventerà della holding per la quale Berni sta operando e della quale il socio sopracitato è membro. Le due operazioni dovrebbero avvenire in rapida successione, separate da una manciata di giorni.
Già, ma chi prende il Varese? Il nome dell’imprenditore che lunedì sarà dal notaio verrà verosimilmente reso noto dopo la firma. Per il resto bisognerà probabilmente aspettare fino al 16 giugno, quando è già stato programmato un evento dedicato prevalentemente alla presentazione del progetto riguardante le strutture e il settore giovanile. Quello che si sa è che il gruppo pronto ad acquisire il Varese è internazionale, nel senso che è composto da imprenditori sia italiani (uno di questi sarebbe del territorio) sia stranieri, e che opera già nel calcio. Rileverà il club di piazzale De Gasperi attraverso una società costituita in Svizzera. Un apporto economico sostanzioso, da dedicare in particolare al vivaio, dovrebbe arrivare poi da uno sponsor importante.
Al momento meglio non andare oltre. Prudente aspettare l’atto ufficiale e verificare la prime mosse delle persone che, salvo colpi di scena, prenderanno le redini del Varese. Di certo la conservazione della continuità societaria schivando il crac assicura, come base di ripartenza, la categoria determinata dal campo, quindi l’Eccellenza. Altre ipotesi sono tutte da verificare. Le recenti vertenze e il mancato pagamento della seconda tranche (con penalizzazione in arrivo), ad esempio, non aiutano nella direzione di un’ipotetica richiesta di ripescaggio. Ma azzardare previsioni nette, in un senso o nell’altro, è sconveniente considerando i giri di vento del calcio italiano. E allora, meglio procedere un passo alla volta, senza svolazzi. Primo step all’inizio della prossima settimana, quando il passaggio di proprietà dovrebbe diventare effettivo e il pericolo fallimento evaporare. A quel punto si potrà davvero ragionare sul futuro.
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