IL CASO
Cani fermi, colpa della burocrazia
Già addestrati cinque esemplari della Protezione civil; non possono “lavorare” perché mancano i permessi
Sono dei veri professionisti del settore e con il loro fiuto potrebbero davvero diventare decisivi nella ricerca di persone scomparse, soprattutto in un territorio complesso – tra boschi e montagne – come quello di Varese. Ma per il momento quando si tratta di operazioni sul campo sono costretti a restare “nella cuccia” a causa di un problema burocratico: mancano le autorizzazioni. Si tratta di cinque cani – di varie razze – addestrati e in forza al gruppo comunale di Protezione civile. Il percorso che ha portato la squadra varesina ad avere questi rinforzi “a quattro zampe” è iniziato tre anni fa, quando uno dei volontari è diventato un vero e proprio professionista del settore: «È diventato un addestratore cinofilo, specializzato nella ricerca di persone con la nuova tecnica del “mantrailing” – spiega il coordinatore Gianluca Siciliano -: questi cani sono in grado percepire e seguire la traccia di qualunque minimo odore del disperso».
Una osservazione formulata anche sulla scorta di numerose prove compiute, anche in collaborazione con altre unità cinofile provenienti da Paesi stranieri come Stati Uniti d’America, Svizzera o Francia. Appena un paio di mesi fa sono state compiute prove che hanno rilevato come questi cani riescano a rintracciare una persona grazie all’odore che questa ha “assorbito” anche stando semplicemente accanto a un’altra persona: partendo dal “testimone” (ossia la traccia di odore) di un solo soggetto, l’animale è stato in grado di ritrovare anche un secondo soggetto che per un certo periodo di tempo aveva camminato accanto all’altro. Si tratta di capacità sviluppate grazie all’addestramento pressoché quotidiano che viene compiuto con gli addestratori.
Facile intuire, dunque, l’importanza che questi esemplari addestrati possono avere in caso di ricerca persone nei boschi, contando poi che non di rado i soccorritori sono impegnati in attività di questo tipo proprio alle latitudini varesine, ossia sui monti del parco regionale del Campo dei Fiori. Purtroppo però, poiché questa tecnica di ricerca è stata introdotta da pochissimo, per agire in contesti operativi occorre attendere le autorizzazioni necessarie che devono essere rilasciate dai vigili del fuoco e, soprattutto, dalla Provincia, dal momento che Villa Recalcati riveste un ruolo di coordinamento delle attività di protezione civile sul territorio. Soltanto con l’arrivo del doppio via libera Krieg, Gladys e i loro “colleghi” potranno fare la propria parte per ritrovare le persone scomparse.
© Riproduzione Riservata