MANCANO I FONDI
Varese, canile verso il collasso
Il progetto c’è, ma per una nuova struttura serve l’aiuto della Regione
«Il canile di Varese deve essere spostato». Tra l’incredulo e lo sbigottito, il consigliere regionale Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale) non ha dubbi sulla struttura di via Friuli, al termine di una visita fatta ai volontari della Lega del Cane, l’associazione che gestisce il canile.
«La condizione in cui gli educatori sono costretti ad operare - ha detto - è incredibile: in un’area umida e paludosa, con box vecchi e non adeguati ai cani che devono ospitare, con container al posto di uffici e accanto al campo rom. Credo che lo spostamento dei cani e di tutta la struttura sia assolutamente doveroso e urgente, chiedo all’assessore De Simone a che punto sono con il progetto».
Un progetto in realtà non c’è, perché il Comune sta ragionando sulla possibilità di fare un bando e lasciare che sia un privato a realizzare la struttura e a gestirla. L’area in cui dovrebbe sorgere il nuovo canile è stata individuata.
«Si tratta - spiega l’assessore all’Ambiente Dino De Simone - dell’ex campo sportivo di via Duni. Con gli uffici tecnici stiamo
costruendo una manifestazione di interesse per capire se ci sono progettualità e vedere se con un contributo pubblico, che deve essere almeno il doppio di quello che diamo oggi, può essere sostenibile un progetto di parco canile».
La Lega del cane un progetto per il canile di Varese ce l’ha e ha già incaricato gli architetti che organizzano la Varese Design Week di metterlo a punto. «Abbiamo ragionato con i massimi esperti di etologia ed educazione cinofila su un nuovo canile - spiega la presidente Lndc Alessandra Calafà - Si tratta di una struttura che non solo ospita i cani, ma che può accogliere tutti i cittadini. Spazi adeguati per gli animali perché possano essere rieducati dai nostri istruttori e inseriti correttamente nelle famiglie adottive, ma contemporaneamente a disposizione anche di tutti i proprietari di animali, con una serie di servizi come la toelettatura, il veterinario e campi per gli sport cinofili». Un parco canile, aperto anche alle scuole e in grado di sostenersi senza dover per forza dipendere dalle donazioni. Un luogo felice e non terrificante come lo è ora. Un progetto ambizioso che però necessita di un importante contributo economico. «Che possiamo trovare magari anche a livello regionale - aggiunge Cosentino - ma il Comune deve farci sapere che intenzioni ha e come intende procedere, il più presto possibile».
La situazione in via Friuli è davvero al limite e il tempo stringe. «Stiamo facendo i salti mortali per gestire i cani in questa situazione - sottolinea Calafà - Arrivano sempre più cani aggressivi e irruenti che i box vecchi e malandati non riescono a contenere. I nostri volontari e gli educatori fanno i salti mortali ma a un certo punto ne va anche della loro sicurezza».
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