SANITÀ
Varese, cantiere al Pronto soccorso
Partiti i lavori all’ospedale di Circolo per garantire più privacy ai pazienti in osservazione. L’intervento si concluderà ai primi di luglio

Piccoli divisori che formano una sorta di camera... a vista, per due persone. Non stanze con muri alti ma che consentono di garantire un minimo di privacy ai pazienti in osservazione al Pronto soccorso o in attesa di un posto in reparto, in quella che viene da sempre chiamata la barellaia. In queste postazioni a due ci saranno caricatori per i cellulari, un piccolo comodino.
Il cantiere riguarda la parte centrale del Ps. Saranno creati anche una sala chirurgica, uno spazio dove fare, con adeguata privacy, una igiene accurata ai pazienti; inoltre ci sarà un’altra stanza con sei postazioni dotate di apparecchiature per i gas medicinali e per il monitoraggio.
Di fronte, altri letti: quelli appunto delle aree a due postazioni separate da pareti basse e leggere. I lavori, per 90mila euro, sono partiti, al Pronto soccorso, «per garantire maggiore comfort ai pazienti», - dicono il direttore generale Giuseppe Micale e il direttore sanitario Adelina Salzillo.
I lavori sono finalizzati a creare spazi più accoglienti per chi è in Pronto soccorso (note le polemiche dei mesi scorsi) e per garantire una adeguata privacy. Cominciati in maggio, termineranno i primi di luglio.
Il cantiere ha reso necessario il trasferimento della Medicina d’urgenza che era accanto al Pronto soccorso, al terzo piano: sono stati occupati i 14 posti letto della Medicina interna allestiti in inverno per l’emergenza influenza. «Al piano terreno, dove c’era la Medicina d’urgenza, ci sono i pazienti del Pronto soccorso in osservazione e quelli onboarding, cioè che stanno per essere ricoverati», dice Salzillo.
In previsione, per evitare l’affollamento del Pronto soccorso, sono in calendario altri inerventi. Al terzo piano del monoblocco negli spazi utilizzati per decongestionare il Ps durante i lavori, sarà attivata l’admission room. Un’area dedicata ai pazienti che sono in attesa di essere portati nei reparti di competenza, dove vi sarà una équipe dedicata con un medico che “tiene le fila” e gli infermieri anche se i pazienti saranno già assegnati alle unità operative di destinazione.
«All’apparenza l’admission room è solo una valvola di sfogo per il Pronto soccorso, nella realtà - dicono il direttore generale e il direttore sanitario - un nuovo modello organizzativo per evitare il sovraffollamento del Pronto soccorso».
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