IL BLITZ
Chiusa discoteca abusiva
Il locale era mascherato da no-profit: evasione da migliaia di euro e 13 lavoratori in nero
Discoteca travestita da no-profit, 13 lavoratori in nero.
La guardia di finanza di Varese ha individuato una presunta associazione culturale di un Comune a sud di Varese, che, di fatto, era stata una discoteca.
Durante il blitz nelle ore notturne, i finanzieri hanno portato alla luce la reale attività del locale: alla presenza di oltre 500 giovani nella discoteca, è stato accertato come solo alcuni di questi risultavano associati.
Le fiamme gialle hanno anche scoperto la presenza di 13 persone, uno dei quali minorenne, impiegati come baristi, buttafuori e addetti al guardaroba, privi di un regolare contratto di lavoro.
Un blitz molto simile a quello in altri locali ad Olgiate Olona, nei mesi scorsi.
Le serate venivano organizzate con post sui social, con tanto di listino prezzi: i biglietti comprendevano l’entrata e la possibilità di consumare bevande, proprio come in una normale discoteca.
I successivi accertamenti all’ente no-profit hanno fatto emergere ricavi non dichiarati nel 2018 e 2019 per oltre 560.000 euro e quantificato un’evasione di 100.000 euro. L’associazione si era trasformata in un vero e proprio esercizio commerciale.
L’azione dei finanzieri ha dimostrato che le finalità non lucrative, riportate formalmente nello statuto associativo, avevano consentito di beneficiare di un regime tributario di favore.
Al termine delle verifiche, il titolare della discoteca è stato denunciato per omessa dichiarazione delle imposte, nonché per l’impiego di un lavoratore minorenne al di fuori delle condizioni previste dalla legge, per i quali ora rischia la pena della reclusione da due a sei anni.
I finanzieri hanno anche scoperto che uno dei buttafuori, che lavorava in nero, beneficiava anche del reddito di cittadinanza. L’uomo è stato segnalato all’Inps e denunciato: rischia da uno a tre anni di reclusione.
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