CORONAVIRUS
Covid hotel, è caos
Villa Porro rimane chiusa. Al Jet anche dal Comasco
Chiuso domenica. E chiuso per tutta questa settimana. L’hotel a quattro stelle di Villa Porro Pirelli non pare proprio intenzionato a sottoscrivere la convenzione che Ats Insubria dava per scontata il 19 novembre.
Se si compone il numero della struttura, la risposta arriva da Verona, casa madre della società di gestione. «C’era un bando ma non sappiamo se sia stato accettato o meno. L’albergo è chiuso», dicono al centralino. La promessa chiamata della direzione commerciale non arriva, il mistero rimane. È chiaro che la disponibilità è stata annunciata da Ats senza avere conferme né certezze.
A Gallarate, il Jet, seconda struttura annunciata come Covid Hotel con 40 posti in aggiunta ai 64 di Induno Olona, ha aperto le sue porte lunedì e accoglie ora 3 persone che provengono da Varese e Vedano Olona.
«Villa Porro è chiusa, siamo gli unici ad avere detto sì. C’è un po’ di confusione a livello di informazioni - ammette Rosanna Zaffaroni, che gestisce l’albergo con la famiglia – Qui chiamano direttamente le persone interessate ad avere una stanza per vivere la quarantena, chiamano persino dagli ospedali. Manca la comunicazione fra medici, sindaci e Ats».
Questa dovrebbe essere la trafila: il medico di base verifica che il paziente non abbia la possibilità di vivere in casa l’isolamento per Covid, per mancanza di camere e servizi separati dal resto della famiglia, quindi segnala la situazione al sindaco del comune di residenza. Spetta al primo cittadino compilare il modulo per l’Ats e chiedere l’utilizzo del Covid Hotel.
«Ci hanno appena detto che potremo accogliere positivi anche dalla provincia di Como, che non ha sottoscritto convenzioni per la propria area territoriale – continua Zaffaroni – Il fatto è che in tv fanno vedere ambulanze che arrivano ai Covid Hotel e qui chiamano persone segnalandoci che viene dimesso dall’ospedale un parente e chiedono camere: ma noi non possiamo accogliere pazienti fragili, che possono avere ricadute o avere bisogno di ossigeno. Non siamo tenuti a fornire assistenza, non siamo una casa di cura. Accogliamo chi rischia di infettare i propri cari, ma non è sintomatico».
Certo, si attendeva un maggior flusso di contagiati. «Abbiamo personale in cassa integrazione, per mancanza di turismo e di gente che si muove per affari – continua la titolare del Jet – Malpensa ha chiuso due satelliti, gli aerei sono a terra. E siamo in zona rossa. Non abbiamo clienti. Ci abbiamo riflettuto e abbiamo deciso di metterci al servizio dei cittadini attraverso l’Ats, fra l’altro rinunciando al bando di Regione, che avrebbe pagato quote maggiori».
La burocrazia pesa? «Direi proprio di sì. Da lombarda mi girano le scatole quando parlano male della Lombardia ma questi intoppi burocratici ci ammazzano».
Per agevolare i propri residenti, il Comune di Varese ora mette a disposizione una mail (sociali@comune.varese.it) per contattare l’amministrazione e ottenere informazioni in merito ai Covid Hotel. «In questi giorni ci sono arrivate diverse richieste da parte di persone che stanno trascorrendo il periodo di quarantena in condizioni difficili – spiega l’amministrazione di Palazzo Estense - per la convivenza in famiglie numerose o per mancanza di spazio nella propria abitazione». La logistica dei Covid Hotel è in capo ad Ats ma l’amministrazione si rende disponibile svolgendo un ruolo di supporto e da tramite tra gli enti.
© Riproduzione Riservata