POLITICA
«La Lega non mi considera, vado in ItalExit»
In centro a Varese il primo gazebo del movimento di Paragone

Il centrodestra scricchiola e Italexit fa incetta di nuove adesioni e tesserati durante il primo appuntamento varesino, intercettando i delusi di Lega e Fratelli d’Italia.
Il partito di Giorgia Meloni a Varese è nel caos, con una sezione commissariata e una struttura interna tutta da ridefinire. Il malcontento dei militanti della Lega, quelli più di lotta che di governo, è invece sempre più forte. E lo sbocco naturale per chi soffre di queste situazioni, in alcuni casi può diventare il neo partito fondato da Gianluigi Paragone.
«RISCONTRO INASPETTATO»
È stato «un bel riscontro inaspettato», come lo definisce il coordinatore provinciale Tiziano Fracchia, il primo gazebo di Italexit nel centro di Varese. Oltre un centinaio le firme raccolte contro l’obbligo del certificato vaccinale, ma soprattutto tante adesioni e nuovi tesseramenti tra ex candidati alle scorse elezioni amministrative e militanti in altri partiti del centrodestra. «Persone che hanno voglia di impegnarsi veramente – dice – che è poi l’impostazione che stiamo dando a livello provinciale. Il concetto di politica vicino ai cittadini lo interpretiamo alla lettera: stiamo per le strade a confrontarci con le persone e questo è apprezzato soprattutto da chi proviene da quei partiti che hanno smesso di farlo, sia all’esterno che al loro interno».
DELUSI DA LEGA E FDI
Fratelli d’Italia e la Lega sarebbero i partiti che hanno maggiormente deluso il loro elettorato, a livello locale. «Il partito di Giorgia Meloni, in ascesa a livello nazionale, qui da noi è il partito di Ignazio La Russa, che vuole mettere persone di sua fiducia nei direttivi, trascurando chi invece si è dato davvero da fare. Questo dà fastidio». La Lega invece «ha tradito gli scopi, gli obiettivi, anzi il Dna del partito che prima era di Bossi, poi di Maroni e ora di Salvini. Che è ambivalente nello stare con Draghi ma nel criticarne le politiche. E poi si è burocratizzata e l’attivista non ha più spazio per emergere». Soprattutto se donna a quanto pare.
DONNE FUORI DAL CARROCCIO
Tra chi ha ufficializzato il suo passaggio dalla Lega ad Italexit c’è Orietta Chiaravalli, che per il Carroccio è stata consigliera di quartiere, candidata alle scorse elezioni e nel comitato organizzativo della sezione varesina: una leghista della prima ora insomma.
«Le donne non sono mai state considerate molto in generale, ma almeno a livello organizzativo ci lasciavano spazio – dice – adesso non è più così, tutti gli incarichi sono affidati agli uomini, tant’è che per protesta le donne della Lega non vanno più in sezione». Un dissenso in rosa «che rappresenta solo la punta dell’iceberg dei problemi che ci sono in sezione - continua - sono cinque anni che non ci sono congressi, che non ci sono elezioni interne e in molti chiedono spiegazioni sulla linea che guida la politica dei vertici che si sta dimostrando deludente. Non troviamo più coerenza ma tanto attaccamento alla poltrona: diventano moderati e per difendere le loro posizioni».
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