IL PROGETTO
Varese, due passi sul lago
Passerella galleggiante, idea sul Tavolo del turismo

Il progetto è stato illustrato poco tempo fa al Tavolo permanente del turismo, ma a oggi si tratta d’un disegno o poco più. L’idea è però ambiziosa: creare una passerella galleggiante sulle acque del lago di Varese, nel tratto fra la Schiranna e Capolago. Si tratterebbe di un tracciato lungo 700 metri nella parte fluttuante, più altri 300 di collegamento alla pista ciclopedonale già esistenti.
Il piano è stato illustrato agli operatori del settore attivi sul territorio, tra cui Comune di Varese, Parco regionale del Campo dei Fiori, Camera di Commercio, Confesercenti e Confcommercio, giusto per fare qualche esempio. L’obiettivo è quello di creare un elemento che dia un valore aggiunto, che possa generare curiosità ma soprattutto turismo.
Il pensiero corre veloce al successo della passerella realizzata da Christo sul lago d’Iseo, con l’arrivo di migliaia di persone tra il 18 giugno e il 3 luglio del 2016. «Il progetto varesino - spiega l’assessore comunale al Turismo Fabrizio Lovato - punta invece a realizzare un percorso permanente, e non che attiri tantissime persone in un tempo molto ristretto creando più disagi che vantaggi». «Qui abbiamo un lago che, anche con gli ultimi campionati di canotaggio - prosegue Lovato -, ha confermato di essere un punto di forza del territorio. Ma bisogna renderlo più attrattivo, anche approfittando di eventuali risorse in arrivo grazie al Recovery Plan. Sarebbe poi utile creare un collegamento con la Via Francisca».
Ecco quindi la decisione di coinvolgere l’ingegnere varesino Riccardo Aceti, docente del Politecnico di Milano, che già in passato aveva studiato progetti analoghi ad esempio a Bodio Lomnago o all’Isolino Virginia. «Questa passerella - spiega Aceti - permetterebbe di realizzare un sottoanello di circa due chilometri, per avere un percorso più ridotto rispetto all’intero giro del lago. Tra l’altro avrebbe alcuni punti rialzati per consentire il passaggio di eventuali imbarcazioni, senza costituire una sorta di diga». Sui costi, l’esperto afferma che «in linea di massima, il quadro economico di spesa sarebbe intorno ai tre milioni e mezzo di euro».
Mentre sui tempi, viste le delicate fasi di progettazione e di autorizzazione, oltre al reperimento dei quattrini, non sarebbe certo una cosa a breve scadenza: «Se arrivassero per tempo i fondi necessari - conclude l’ingegner Aceti -, Varese potrebbe dotarsi di questa passeggiata unica al mondo entro le Olimpiadi di Milano e Cortina del 2026».
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