IL CANDIDATO
Varese, ecco il programma di Giuseppe Pitarresi
Il candidato sostenuto da Sinistra Alternativa punta su una fiscalità più equa

Per Giorgio Gaber «qualcuno era comunista».
Giuseppe Pitarresi, detto Pippo, lo è ancora, e lo rivendica con forza. Varesino di Palermo, studioso «dell’università della vita» (e la frequenta ancora, dice sui social), candidato della Sinistra Alternativa, che nel suo simbolo ha il logo del PCI e l’effige di Che Guevara, Pitarresi descrive la città come «vittima di una politica amministrativa senza una visione del futuro».
Il bene comune è fulcro del suo programma e per perseguirlo intende «rimuovere le cause che ne impediscono la realizzazione e l’affermazione piena dei diritti di cittadinanza». Non più politica del fare (spesso tramutato in «affare»): è tempo di dare senso e misura all’agire politico e agli interessi di tutti, eliminando ogni forma di personalismo.
Aria, acqua, suolo, ambiente, arte e cultura sono i beni di cui parla il candidato nel suo programma: beni di tutti, di cui tutti devono godere.
Una candidatura contro l’immobilismo: nonostante il cambio di amministrazione di cinque anni fa, la cittadinanza è vista come «fragile, minata nella sua coesione sociale» a causa della presenza della Lega (che, pure, non governa). Occorre quindi una svolta. Come? Trasformando Varese in una «città della conoscenza e dello sviluppo sostenibile, dello stato sociale e della cittadinanza inclusiva». Non più il governo per i cittadini, ma il governo visto dai cittadini, calato nei luoghi di vita e lavoro e sempre aperto al confronto. Fiscalità più equa, migliorare la spesa pubblica valorizzando i servizi pubblici essenziali, le strutture a valenza strategica e le periferie. Periferie che tornano, dunque, al centro della vita civile, insieme alla lotta al degrado, al recupero delle persone ai margini della società. E ancora, tutela dei beni comuni, ridiscussione dello stile di vita dei cittadini in funzione delle generazioni future, proposte di mobilità alternative, migliore gestione dei rifiuti.
Nel programma di Sinistra Alternativa trova posto anche l’idea di rendere prioritaria la valorizzazione dei luoghi del sapere e di formazione, i centri di produzione culturale, nonché le attività creative e sportive.
Sul fronte della sanità, grande attenzione viene rivolta alla cura degli svantaggiati, alla formazione del terzo settore e del volontariato; per l’economia, proposti incentivi alle assunzioni dei giovani e politiche volte al raggiungimento delle pari opportunità tra uomini e donne.
Quale, dunque, la vera vocazione di Varese oggi? Per Sinistra Alternativa, «svolgere un ruolo guida come città verde e sostenibile, largamente pedonalizzata e con una netta riduzione dei tempi di percorrenza sulla linea Varese-Milano». E ancora, modifica del PGT, più accoglienza, restaurazione del Castello di Belforte, via le pubblicità urbane, le strisce blu fuori dal centro e il Teatro tenda di Piazza della Repubblica.
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