IL CASO
Varese, ex macello di Belforte: tutto fermo
Alla riunione del consiglio di quartiere si è parlato dell’intervento atteso da anni. L’assessore Civati ammette: «Momento di impasse»

Da più di 50 anni attendono la riqualificazione dell’ex Macello di via Tonale e tutto fa pensare che l’attesa non sia finita. La brutta notizia era nell’aria, perché si sapeva che l’unico privato interessato all’operazione immobiliare ha incontrato delle difficoltà nel sostenere l’investimento (complessivamente pari a circa 30 milioni euro, di cui 15 stanziati dal Pnrr). Ma la conferma «di un impasse» - usando proprio questo termine - è arrivata l’altra sera, lunedì 10 giugno, alla scuola Sacco, durante il consiglio di quartiere 7, dall’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati.
«Purtroppo la burocrazia e i tempi non giocano a favore di un intervento tanto complicato come quello nell’area dell’ex Macello, reso ancora più difficile dalla presenza di vincoli posti dalle Belle Arti sulle strutture esistenti - ha riferito Civati ad un folto pubblico -. Siamo in un momento di impasse, ma l’amministrazione non ha messo la parola fine. Stiamo tornando alla carica con il Ministero perché Varese non è la sola città a rischiare di non farcela a completare i lavori dei cantieri entro il 2026, anno di scadenza dei fondi Pnrr. Magari ora che le elezioni sono passate anche a Bruxelles prenderanno in mano la questione e daranno un margine di tempo più ampio».
A determinare una dilatazione dei tempi, oltre alla burocrazia, ai vincoli e alle clausole stringenti, è l’operazione di bonifica che riguarda sia i terreni, sia le coperture in eternit dei capannoni per un totale di 10mila metri quadrati. Un lavoro molto costoso (pari circa a 5 milioni di euro), di cui sono attualmente in corso le fasi di studio per analizzare il tipo di inquinanti presenti e i costi definitivi di bonifica.
Sul tema è intervenuto anche Bruno Rampoldi, presidente del Consorzio Abitare che tre anni fa ha avviato il percorso di progettazione dell’area con l’amministrazione comunale insieme al Varese Social District, in modo da ottenere un progetto di valore sociale.
I residenti del quartiere sono preoccupati soprattutto per lo stato delle lastre di eternit. La vernice con cui sono state coperte le lastre dei capannoni del deposito dei bus, per evitare alle fibre di amianto di disperdersi nell’ambiente, infatti, con il passare degli anni, sembrerebbe essersi staccata.
Altro tema che ha tenuto banco è stato quello della riqualificazione dell’ex Fiat di viale Belforte, in cui aprirà il discount Aldi. A preoccupare in questo caso è un incremento del traffico con i conseguenti disagi viabilistici e la cancellazione dei 20 posti auto in via Quarnero. Nel supermercato ne verranno realizzati 75, ma saranno fruibili dai residenti solo negli orari di apertura della struttura commerciale. «E noi dove metteremo la macchina?» si sono chiesi i residenti. L’assessore Civati si è impegnato a contattare i dirigenti di Aldi per provare a cercare una soluzione. I residenti hanno anche chiesto il ripristino dei parcheggi gratuiti in via Tonale, nei pressi dell’hotel Stelvio, dal momento che quelli a pagamento risultano poco utilizzati mentre cresce la sosta selvaggia, anche sulla ciclabile di viale Belforte.
«Ringrazio i belfortesi per la grande partecipazione - afferma Marco Regazzoni, coordinatore del consiglio di quartiere 7 -. Sono convinto che l’amministrazione comunale riuscirà a comprendere e a risolvere le criticità esposte».
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