DOPO L’ALLUVIONE
Fango e detriti nel lago
Isole galleggianti trascinate dai fiumi: colpa delle mancate pulizie dei letti. E il livello dei bacini si è alzato in modo impetuoso

Un diluvio che si è abbattuto in poche ore, dopo un periodo di siccità seguito, nei giorni scorsi, da qualche ora di pioggia caduta senza fare danni.
Invece i danni li ha provocati, eccome, lo scroscio incessante di domenica, che ha riversato dal cielo acqua senza sosta per quasi due ore e con inconsueta violenza.
Rovinosa è stata la discesa dei torrenti dal Campo dei Fiori durante il nubifragio: ramaglie, sterpaglie di ogni tipo e alcuni tronchi, di dimensioni anche ragguardevoli, ora galleggiano lungo la foce del fiume Tinella.
È quanto si registra anche lungo la cosiddetta “Seconda punta”, in sostanza una sporgenza della riva che è localizzata dove sfocia il Rio di mezzo a Voltorre: proprio qui, a metà lago, naviga sull’acqua un concentrato di detriti che costituisce quasi una micro isola. La turbolenza è stata tale che il livello dell’acqua si è alzato di 15 centimetri nell’arco di quattro ore, portandolo a superare i 36 centimetri sopra il livello zero.
Il permanere di questo materiale, proveniente dalle rive dei tanti torrenti che scendono dalla montagna, costituisce un pericolo per le barche: i rami si possono impigliare nei motori dei natanti e possono ostacolare gli allenamenti degli atleti del canottaggio, quelli che dalla riva di Gavirate, non appena le condizioni meteo lo permetteranno, potranno tornare ad allenarsi.
Una situazione di pericolo che, con la discesa in acqua di altri detriti nelle prossime ore, non potrà che peggiorare se non si interverrà prontamente con le operazioni di pulizia. Questa situazione, infatti, è determinata, certo dalla forza delle precipitazioni e delle esondazioni, ma soprattutto proprio dalla mancata pulizia dei torrenti che un tempo invece veniva svolta regolarmente.
Lungo il Tinella si nota come questo materiale continui ad essere mosso dalla corrente attorno alla foce, ma rimanendo compatto. Dovrà invece essere eliminato per dare sicurezza, considerato che il materiale galleggiante per effetto delle correnti non si dirige verso le chiuse a Bardello che appaiono invece completamente libere da sterpaglie. Ieri il problema era localizzato soprattutto lungo la sponda di Gavirate, comune dove si registra la maggiore concentrazione di torrenti che scendono dalla montagna, dal rio Nosé, al rio di mezzo, al torrente dei boschetti, al Villaccia.
Anche nella parte sud del lago il livello dell’acqua si è alzato, ma non sembra si siano manifestati inconvenienti particolari.
«Anzi - afferma il pescatore Luigi Giorgetti di Cazzago Brabbia- sono sparite le alghe». Un tempo i tronchi e i rami venivano trasportati a riva dai pescatori che li legavano con le corde alle barche.
Tra i servizi della Provincia che riguardano il lago di Varese non è compreso quello che preveda invece l’eliminazione di sterpaglie e tronchi.
Tutti i sindaci dei Comuni rivieraschi ieri erano occupati nel risolvere i problemi immediati e più urgenti, sorti dopo il nubifragio, che riguardavano i cittadini e le abitazioni, invase in alcuni casi dalle acqua a livello delle cantine e dei box.
In tal senso si è fatto interprete del problema il sindaco di Biandronno, Massimo Porotti, presidente dell’Associazione Comuni rivieraschi. Che conta, non appena l’emergenza si attenuerà, di stilare un bilancio completo della situazione.
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