IL GIORNO DEL DOLORE
Varese, folla per l’addio all’avvocato Caso
Basilica di San Vittore gremita. La figlia Benedetta: «Grazie papà per quello che mi hai insegnato»

Alle 15 di ieri, martedì 10 ottobre, quando ancora mancava mezz’ora all’inizio dei funerali, la Basilica di San Vittore era già gremita. Avvocati, giudici, personale del Tribunale e soprattutto tantissimi amici. Non è forse adeguato parlare di numeri, ma c’erano oltre mille persone per l’ultimo saluto all’avvocato Pier Paolo Caso, morto nei giorni scorsi all’età di 58 anni.
Fiori bianchi sul feretro. In prima fila la moglie Silvia Bianchi (avvocato civilista) e la figlia Benedetta, la sorella Francesca e il fratello Fabrizio. I funerali sono stati celebrati da monsignor Luigi Panighetti che nell’omelia ha parlato di Caso come «uomo dal carattere brillante, vulcanico, ma al contempo un uomo profondo, non banale».
Al termine delle esequie, dal pulpito le testimonianze commosse del presidente dell’Ordine degli avvocati, Carlo Battipede, del presidente della Camera penale, Fabio Margarini, e di un amico di Pier Paolo Caso. Poi, sempre dal pulito, sono stati letti i pensieri che la figlia Benedetta ha dedicato al papà. Tra questi, il ringraziamento «perché è merito tuo, e ovviamente della mamma, se sono cresciuta conoscendo valori come il rispetto, l’educazione, l’amore verso quello che faccio, il mantenere la parola data, la fatica e la determinazione».
All’uscita dalla Basilica, un lungo applauso. Affranto l’avvocato Fabrizio Busignani che col collega Caso aveva un legame di lunga data: scuole elementari, medie e liceo Classico (quarta ginnasio) in banco insieme. Poi università, sempre insieme, e diversi processi che li hanno visti (insieme) protagonisti: «Pier non c’è più, non riesco e non voglio ancora crederci».
Pier Paolo Caso resta nel cuore di tutti.
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