I CONSIGLI
«Furti in casa? Serve cooperazione»
Il questore Giovanni Pepè ai varesini: più attenzione ai sistemi di allarme e alle piccole, utili precauzioni
A Varese è emergenza furti in casa: il questore Giovanni Pepè fa il punto della situazione e offre consigli ai cittadini.
Nel periodo delle festività natalizie è stata una vera ecatombe, ma anche adesso si registrano ogni giorno raffiche di episodi. Quella dei furti in abitazione, insomma, continua a essere un’emergenza.
Il campionario è piuttosto variegato e spazia dai professionisti che puntano e svuotano appartamenti di lusso, riuscendo a eludere i sistemi di sicurezza, fino ai ladruncoli che approfittano di una tapparella lasciata alzata per entrare ad arraffare contanti e preziosi.
A fare il punto sulla situazione alle latitudini varesine è il questore Giovanni Pepè, approdato nell’ufficio al primo piano di Palazzo Italia il primo marzo di due anni fa.
«Quella dei furti in abitazione è una modalità di reato che ha preso piede non solo a Varese, ma questo vuol dire poco - spiega il numero della Polizia di Stato sul territorio -. È un reato tra i più dolorosi: tornare a casa e trovare la propria casa svuotata oppure alzarsi al mattino e scoprire che qualcuno si è introdotto nell’appartamento, è un’esperienza devastante. Ci rendiamo conto di questo aspetto».
Per contrastare, per quanto possibile, questo fenomeno occorre conoscerlo bene e la mappatura stilata dalla Questura è in continuo aggiornamento.
«La gran parte dei furti in abitazione - prosegue Pepè - avviene nella fascia oraria serale e preserale, con un picco nei mesi di novembre e dicembre. Nonostante il piano predisposto da noi e dai carabinieri, il fenomeno ci ha messo in difficoltà: i ladri ovviamente vanno a colpire dove non ci siamo noi».
Certo, anche i cittadini devono fare la propria parte per complicare il lavoro ai professionisti del furto.
«È importante rafforzare le misure di sicurezza passiva, come sistemi antifurto e porte blindate, giusto per fare qualche esempio - rimarca il questore di Varese -. Inoltre, bisogna avere l’accortezza di chiudere bene porte e tapparelle anche quando si esce di casa soltanto per fare qualche commissione. Si tratta di attenzioni, talvolta anche piccole, che però possono fare la differenza e scoraggiare i ladri».
Il controllo del territorio, comunque, c’è ed è scrupoloso.
«Da parte delle forze dell’ordine - conclude il questore Giovanni Pepè - c’è grande attenzione al contrasto di questi reati e ogni giorno facciamo tutto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini».
Nella maggior parte dei casi, ad agire sono “pendolari” del furto, ossia soggetti che arrivano nelle città o nei piccoli Comuni con il chiaro intento di colpire in abitazioni e poi far perdere le proprie tracce, magari a bordo di automobili rubate: nel recente passato, la casistica di quanti sono stati intercettati dalle forze dell’ordine ha evidenziato che tanti arrivavano dall’hinterland milanese o dal Novarese, ma non sono mancati neppure ladri nostrani.
Non c’è un rione più flagellato rispetto all’altro, ma - per quanto riguarda il capoluogo - gli ultimi episodi segnalati sono arrivati dalle zone della Brunella, di Masnago e di Giubiano: nessun colpo eclatante, ma tanti piccoli furti compiuti mentre i padroni di casa erano assenti.
Bottini da poche centinaia di euro e qualche gioiello, ma nella maggior parte dei casi a lasciare un segno profondo è stato quel senso di violazione della propria intimità che si prova ritrovandosi con la casa saccheggiata.
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