IL CASO
Due anni di condanna per 20 euro
Ha rubato una banconota a una signora, sferrandole anche un calcio: ventiquattrenne patteggia la pena

Ruba venti euro a una signora alla fermata del bus, tirandole anche un calcio. Dopo tre mesi di domiciliari arriva il giudizio: due anni di reclusione con pena sospesa.
Il bottino di quell’aggressione fu una banconota da 20 euro, ma le modalità con cui venne compiuta sono costate al responsabile una condanna a due anni di reclusione, con pena sospesa.
E questo perché ha patteggiato, altrimenti con la pena edittale prevista ne rischiava almeno il doppio. Si è concluso così, ieri mattina, giovedì 14 febbraio, davanti al giudice monocratico Alessandra Mannino, il processo con rito immediato che ha visto imputato un ucraino di 24 anni, comparso in Tribunale ieri mattina accompagnato da una interprete.
Il giovane, assistito dall’avvocato Maurizio Montalbetti, ha patteggiato una condanna a due anni di carcere - con pena sospesa - per il reato di rapina impropria aggravata, oltre a una sanzione da 400 euro.
L’episodio è avvenuto la sera del 9 novembre scorso, nei pressi della stazione delle Ferrovie Nord. Qui, in base a quanto ricostruito in aula, una donna di origine nigeriana era seduta su una panchina, dove pare stesse armeggiando con il portafogli e in quel momento aveva estratto una banconota da 20 euro. Il giovane si sarebbe avvicinato all’improvviso e le avrebbe strappato di mano il contante.
La donna avrebbe cercato di opporre resistenza ma lui, per tutta risposta, le avrebbe sferrato un calcio all’addome (costato poi un referto medico con prognosi di cinque giorni). La vittima lanciò l’allarme e sul posto arrivarono gli agenti della Squadra Volante della Questura, che riuscirono a bloccare il ragazzo poco dopo.
Il giovane è rimasto agli arresti domiciliari fino all’udienza di ieri, dove è stato chiamato, appunto, a rispondere di rapina impropria, aggravata dal fatto che il reato è stato commesso su persona di minorata difesa, sia per le precarie condizioni fisiche della donna, sia per il fatto che l’episodio è avvenuto in orario notturno.
Ebbene, il giudice monocratico Mannino ha ratificato il patteggiamento tra le parti, disponendo per il giovane ucraino due anni di reclusione con pena sospesa e interruzione dell’attuale misura degli arresti domiciliari.
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