SICUREZZA
Varese, Giovani Lega: «Basta tolleranza, ora remigrazione»
La coordinatrice varesina Carlotta Bozzolo e Davide Quadri per la linea dura: «Mai più fatti come quelli di Milano a Capodanno»
Negli ultimi giorni il dibattito sulla remigrazione è salito alla ribalta della cronaca anche per effetto del capogruppo Lega in Regione Lombardia, Alessandro Corbetta. La sintesi della presa di posizione: «immigrazione incontrollata» e «urgenza di adottare politiche più decise per garantire sicurezza e rispetto delle leggi».
Pieno appoggio a questa linea da parte del coordinatore della Lega Giovani di Como, Matteo Mauri, del responsabile esteri della Lega Giovani, il varesino Davide Quadri, e della coordinatrice della Lega Giovani di Varese, Carlotta Bozzolo. Il movimento giovanile si è schierato compatto a sostegno della proposta: «Corbetta ha espresso un concetto di buonsenso, e Matteo Mauri ha fatto bene a rilanciare l’idea della remigrazione. Si tratta di una misura che gran parte dei partiti sovranisti in Europa condivide per fronteggiare città sempre più ostaggio di clandestini che rifiutano le nostre regole. Questi comportamenti non solo compromettono la sicurezza, ma danneggiano anche i cittadini stranieri che si sono integrati e rispettano le leggi del Paese che li ospita» il commento del varesino Quadri. Che critica quindi i distinguish anche del centrodestra: «È sorprendente vedere alcune voci di distinguishing nel centrodestra. Il nostro Paese non deve rivivere episodi inaccettabili come quelli della notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano, dove gruppi di immigrati hanno molestato ragazze e insultato la nostra cultura. La remigrazione di clandestini e delinquenti è una soluzione concreta per evitare altre scene disgustose come queste».
Così al pensa anche la coordinatirce varesina del movimento dei giovani della Lega Carlotta Bozzolo: «È fondamentale che a ogni livello istituzionale venga data una risposta decisa e concreta. Basta con le tolleranze inutili: sosteniamo con convinzione la proposta di remigrazione nei Paesi d’origine per gli immigrati che si rendono responsabili di reati o comportamenti molesti. Non c’è spazio per chi porta criminalità, spaccio e violenza, né per chi rifiuta di integrarsi. L’Italia merita rispetto, e chi non è disposto a darlo non deve restare qui».
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