NATURA
I boschi più belli stanno in città
Il report di Ersaf mette la provincia di Varese al primo posto per le foreste urbane

Con oltre 52mila ettari, all’incirca il 9% del territorio lombardo, quella di Varese è la quinta provincia a livello regionale per superficie forestale.
A certificarlo l’ultimo dossier sul patrimonio forestale della Lombardia, quantificabile in quasi 620mila ettari, redatto da Ersaf, l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste.
Va tuttavia sottolineato che il 44% della superficie forestale provinciale è a bosco. Una prerogativa, quella relativa al tasso di boscosità, che pone il Varesotto secondo solo a Como e Lecco.
Altra unicità del territorio, la provincia di Varese è prima in Lombardia per presenza di foreste urbane (il 32% di tutta la Lombardia). Una presenza fondamentale, fanno sapere da Ersaf, i cui studi dimostrano come nelle realtà urbane la presenza di alberi e verde aiuti a temperare i picchi di temperatura e a ridurre le isole di calore; a fissare il carbonio e a filtrare l’aria permettendo così di limitare i danni delle immissioni dei gas e i fenomeni di inquinamento diffuso.
Ancora: Varese è la provincia che ha totalizzato i maggiori importi per gli interventi compensativi, circa 1,15 milioni di euro. Di che si tratta? Le normative impongono a chi è autorizzato a trasformare un bosco per cambiare la destinazione d’uso del suolo di realizzare interventi compensativi.
Il più delle volte si compensa pagando una cifra pari alla somma del valore del soprassuolo e del costo del terreno in base ai valori agricoli medi.
Risultato: la Lombardia, che pure è la terza regione italiana per superficie forestale, perde decine di ettari di verde l’anno e ai 10 milioni di lombardi sono rimasti 616 metri quadrati di bosco. Tanto per fare un esempio, ogni svizzero ne ha a disposizioni 5mila.
Altro, ulteriore elemento da prendere in considerazione: a livello locale il volume di legname richiesto è aumentato in sei province (Brescia, Como, Cremona, Lodi, Monza Brianza, Pavia), e diminuito in altre cinque (Bergamo, Lecco, Mantova, Sondrio e Varese) e nella Città̀ Metropolitana di Milano.
A questo proposito, il nostro Paese, e così anche la Lombardia, si attesta ai primi posti fra i Paesi che importano legname, mostrando una scarsa valorizzazione delle realtà produttive nazionali di eccellenza. Peraltro, la filiera lombarda delle imprese boschive è prima in Italia per fatturato, dipendenti e numero di imprese.
Un’industria che dà lavoro a 10mila imprese con un fatturato di 9 miliardi di euro.
Dai dati del rapporto emerge che la raccolta e l’utilizzo del materiale legnoso nei boschi è di circa 600mila metri cubi all’anno. Dunque, a detta degli addetti ai lavori, FederLegnoArredo in testa, vi sono ampi margini per incrementare la raccolta del legname senza pertanto comportare una riduzione della ricchezza del patrimonio forestale di casa nostra.
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