IL PROBLEMA
Cantieri in casa? Attenti alle sorprese
I rischi del committente e una start up per scegliere le imprese affidabili
Lavoratori non formati, aziende che lavorano pur non avendo i documenti in regola, imprese straniere che operano in Italia senza rispettarne i requisiti.
Nel mondo del lavoro ne succedono di tutti i colori e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Gli infortuni, anche mortali, sono tornati a crescere e non sempre quanto viene realizzato è proprio ad opera d’arte.
Finché nessuno se ne accorge, tutto va in cavalleria. Ma quando accade un patatrac si rischia grosso: e non soltanto l’azienda protagonista.
Sono alcuni degli aspetti emersi in Sala Montanari, a Varese, dove Federcoordinatori, la Federazione sindacale italiana dei tecnici e dei coordinatori della sicurezza, ha organizzato il seminario “La verifica dell’idoneità tecnico-professionale di imprese e lavoratori autonomi”.
Tra le questioni emerse, vi sono i rischi del committente. Chi prende un’azienda per un lavoro, a esempio la ristrutturazione del proprio appartamento, senza verificare personalmente se l’attività rispetti tutte le norme di sicurezza previste dalla legge, nel caso in cui durante il cantiere accada un infortunio alle persone al lavoro, ne risponde personalmente. E il rischio di ritrovarsi in casa imbianchini o muratori improvvisati è davvero dietro l’angolo.
«Il rischio - ha detto Fabrizio Lovato, presidente di Federcoordinatori - è di una rivalsa. Accade, per esempio, in caso di infortunio quando il lavoratore non è formato per quel genere di prestazione. Se accade qualcosa, anche il committente deve rispondere delle proprie responsabilità».
Non basta.
Ci possono essere anche dei rischi economici importanti.
Può infatti accadere che il dipendente dell’impresa che si è aggiudicata i lavori di ristrutturazione, non non sia pagato regolarmente e nei tempi corretti. Il lavoratore che non riceva i compensi dall’imprenditore, può chiedere i soldi al cliente. Quest’ultimo, nel caso in cui non abbia ancora saldato il suo debito complessivo con l’impresa, avrebbe l’onere di provvedere allo stipendio dovuto».
Ma è chiaro che a quel punto si innescano una serie di interventi legali che non fanno altro che complicare l’esistenza di chi vorrebbe soltanto vedere i lavori ultimati.
Secondo gli esperti, i casi sono tantissimi, ma non emergono perché, «prima di andare in tribunale, si liquida la questione in privato. Il problema, però è a monte, è che il cliente preferisce il rischio di una multa o di una rivalsa, piuttosto che la certezza di pagare un professionista che possa, invece, avere sotto controllo ogni aspetto» ha aggiunto Lovato.
Già perché, come avviene spesso in Italia, la mole di carta da verificare e gli adempimenti da ottemperare sono infiniti.
Ad aiutare, in tal senso, potrebbe essere una start-up varesina.
«Un portale chiamato Va-Bene - ha aggiunto Lovato - dove, con pochi click, chiunque potrà verificare se l’impresa che si porta a casa è in regola oppure no».
Insomma, mettersi a ristrutturare casa è davvero una impresa complessa.
Di sicuro la burocrazia gioca il proprio ruolo negativo, ma è anche vero che rispettare le regole di sicurezza dovrebbe essere il primo imperativo delle imprese.
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