IL BANDO
Sarà Siracusa a ripulire Varese?
Igiene urbana: in testa alla gara c’è la Igm Rifiuti Industriali e Tech. Acsm Agam solo terza ma la Commissione valutativa potrebbe modificare la graduatoria. E si attende un verdetto del Tar

La nettezza urbana a Varese?
Dal 2020 potrebbe essere la Igm Rifiuti Industriali & Tech Servizi di Siracusa anziché Acsm Agam Ambiente (l’ex Aspem Ambiente) a gestire la raccolta dei rifiuti.
Il pomeriggio di ieri, venerdì 24 maggio, infatti, sono state aperte le buste della gara d’appalto e la società siciliana risulta in vantaggio per quel che attiene le prime due delle tre fasi valutative, avendo riportato alte valutazioni tecniche e avendo offerto lo sconto più alto (13%) dei concorrenti.
Al secondo posto s’è sin qui piazzata l’impresa Sangalli Giancarlo & C. Srl, al terso posto Acsm-Agam Ambiente Srl (l’ex Aspem Ambiente), al quarto posto la Gesenu Spa, al quinto posto Tekneko Sistemi Ecologici Srl e infine la TeknoService Srl
Ora, terminata questa prima fase - comunicano da Palazzo Estense - «gli uffici comunali effettueranno tutte le verifiche del caso e poi si procederà all’aggiudicazione, come prevede la legge».
Il che significa che questa “classifica” potrebbe anche essere cambiata, se non ribaltata, dalle valutazioni della Commissione
La gara però è stata contestata sin dall’inizio proprio da Acsm Agam, che col Comune di Varese aveva un contratto di fornitura del servizio fino al 2030.
LA VERTENZA AL TAR
Il prossimo 20 giugno, il Tar della Lombardia è chiamato a decidere sul ricorso presentato da Acsm Agam contro il Comune, «reo» secondo i vertici aziendali della società consorziata, di non aver ottemperato agli obblighi contrattuali.
Per il sindaco Davide Galimberti, la necessità di procedere a un bando di gara per l’assegnazione del servizio pubblico sta in una norma inequivocabile, che stabilisce che l’affidamento del servizio, gestito da una società che venga acquisita da altra, debba essere rimesso in discussione.
Per Acsm Agam, non è questo il caso.
Pierpaolo Torelli, amministratore delegato di Acsm Agam Ambiente, che fa parte del gruppo Acsm Agam spiega che «premesso che la gara per l’attribuzione dei servizi di igiene ambientale indetta dal Comune di Varese non è ancora stata aggiudicata, va sottolineato la nostra partecipazione non è acquiescente rispetto alla procedura stessa, che abbiamo impugnato presso il Tar della Lombardia. Riteniamo infatti nostro pieno diritto gestire il servizio sino al 2030, come indicato dalla concessione di cui siamo titolari. Acsm Agam Ambiente, come più volte annunciato, intraprenderà ogni passo necessario al fine di tutelare i propri interessi e quelli dei soci».
BUSTE APERTE SENZA ASPETTARE
Se il 20 giugno prossimo si terrà la prima udienza davanti al Tar, perché aprire subito le buste?
Non si rischia forse, in caso di decisione avversa al Comune o alla probabilità, affatto remota, di una nuova gara, che le società partecipanti al bando possano speculare sui ribassi dichiarati dalle concorrenti?
Non sarebbe stato più cauto attendere?
Per il Comune la questione non si pone.
«SERVIZIO MENO CARO»
«A fronte dell’analisi delle offerte e della stesura della graduatoria finale - spiegano da Palazzo Estense -, emerge che il servizio dei rifiuti, a prescindere dall’azienda affidataria finale, avrà sicuramente un miglioramento poiché i servizi offerti da tutte le aziende che hanno partecipato alla gara hanno previsto miglioramenti qualitativi in termini di ulteriore incremento della percentuale della raccolta differenziata, l’introduzione della tariffa puntuale - ovvero l’applicazione del principio secondo cui si paga in funzione dei rifiuti prodotti -, l’incremento dello spazzamento delle strade e dei rioni della città, lotta all’abbandono dei rifiuti, mozziconi e deiezioni canine mediante l’utilizzo di nuove tecnologie e molti altri servizi aggiuntivi.
Un altro miglioramento poi sarà sotto il profilo del costo del servizio. Infatti il servizio a base di gara prevedeva un importo di 66.501852 euro per cinque anni e con i ribassi formulati dalle diverse aziende partecipanti si va da un massimo del 13% al minimo del 2,5%, quindi il costo del servizio è destinato a ridursi di alcuni milioni di euro rispetto alla situazione attuale.
Tale riduzione del costo avrà effetti direttamente sulle tasche dei cittadini e delle aziende che pagheranno molto meno la tariffa rifiuti per i prossimi cinque anni, con ulteriori diminuzioni rispetto a quelle già introdotte dal 2016 ad oggi».
«IL PERSONALE? RIASSUNTO»
Il Comune intende rassicurare che per quanto riguarda il personale, come specificato dalla clausola sociale contenuta nel bando: «L’aggiudicatario del contratto di appalto sarà tenuto ad assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente».
I DUBBI
Lo scenario che si prospetta è dunque questo: un contraddittorio amministrativo dall’esito incerto, una gara che già manifesta una rilevante discrepanza nel ribasso: il 13% per una sola delle sei contendenti finali (dalla prima fase valutative, ne erano state escluse altre quattro), rispetto a una media che sta ben al di sotto del 10% per le principali concorrenti (9,6% per Acsm Agam e 6,6% per la Sangalli).
Non solo.
Igm, dovrebbe spendere circa cinque milioni di euro per assorbire il parco mezzi di Acsm Agam e assumerne il personale, garantendo al contempo il maxisconto: una vera impresa.
La società che per settant’anni ha gestito la raccolta dei rifiuti a Siracusa, prima di cedere il passo a Tekra, proprio alla fine dello scorso anno ha dovuto affrontare una vertenza sindacale coi propri lavoratori, rimasti non retribuiti a causa - così spiegò la società - del mancato introito delle spettanze arretrate da parte del Comune di Siracusa: oltre due milioni di euro. La vertenza - come lamentava la Fit Cisl - lo scorso marzo, non era ancora risolta.
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